23 Dicembre 2015

Come Appoggiare il Piede Durante la Corsa

by Più Vivi

La corsa è un'attività fisica molto semplice da eseguire, ma bisogna stare attenti perché può facilmente provocare traumi dovuti all'impatto dei piedi con il suolo. In realtà, non esiste un appoggio ideale del piede mentre si corre perché in base dell'appoggio si stimolano parti del corpo diverse. Per esempio, se si tocca terra con il tallone, si sollecita maggiormente il ginocchio, se invece si usa l'avampiede si carica di più sulla caviglia.

Diversi studi hanno comunque dimostrato che la maggior parte dei corridori tende ad appoggiare il piede sul tallone o sull'intera pianta, mentre pochi sono coloro che atterrano sull'avampiede. L'appoggio sul tallone presenta comunque una minore ammortizzazione rispetto a quello sull'avampiede perché quest'ultimo è composto da un sistema articolato di piccole ossa, tendini e muscoli. Tuttavia, l'atterraggio sull'avampiede causa un carico statico più elevato perché manca la rullata che invece avviene con l'atterraggio sul tallone o sull'intera pianta del piede. Ci sono dunque pro e contro per entrambi i tipi di appoggio.

Nella corsa, bisogna innanzitutto assumere una postura corretta, con la parte superiore del corpo ben diritta, le spalle larghe e le braccia piegate in modo da formare un angolo di circa 90 gradi. Ciò è necessario affinché si possa ottenere il giusto slancio durante il movimento.

Se si hanno problemi alle caviglie, sarebbe meglio appoggiare prima la parte posteriore del piede, cercando però di coinvolgere l'intera pianta, ed evitando di atterrare completamente sul tallone. Viceversa, se si hanno problemi alle ginocchia, è meglio sollecitare la parte anteriore del piede, ma bisogna evitare di atterrare sulle punte.

Qualsiasi tipo di appoggio si decide di adottare, è sempre meglio toccare il suolo senza caricare tutto il proprio peso sul piede che tocca terra. Una volta che il piede poggia sulla superficie, dovrebbe "aggrapparsi" a essa e spingere all'indietro. Non deve avvenire un impatto netto con la superficie ma un appoggio in movimento, che prevede l'atterraggio, la "presa" e la spinta da parte del piede.

Durante la corsa è bene ammortizzare il movimento piegando leggermente le ginocchia. In questo modo si aiuta il piede a toccare terra con la giusta angolazione e si attutisce meglio l'impatto. Se invece si tengono le gambe tese si colpisce in modo secco il suolo aumentando la pressione sui piedi, sulle ginocchia e su tutti gli altri arti inferiori.

La corsa è un'attività che interessa i piedi, i polpacci, le cosce, e soprattutto i glutei e i bicipiti femorali, che forniscono la maggior parte della forza necessaria alla spinta in avanti. Questi muscoli sono la fonte di energia primaria.

Per migliorare le proprie prestazioni e scongiurare infortuni alle caviglie e alle ginocchia, una buona soluzione potrebbe essere quella di variare l'appoggio del piede. Quindi, cercando sempre di appoggiare tutta la pianta del piede, un giorno si può correre facendo atterrare prima la parte più posteriore della pianta, un altro giorno quella più anteriore.

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