06 Febbraio 2017

Allergie Alimentari Più Comuni: Quali Sono E Quali Cibi Evitare

by Maria Chiara Rossi

Le allergie alimentari sono molto diffuse e in continuo aumento. Qualsiasi cibo potrebbe provocare un'allergia, ma alcuni prodotti portano più facilmente a sviluppare reazioni allergiche. In questo articolo vedremo quali sono gli allergeni alimentari più comuni, i sintomi che causano, chi è a maggior rischio, e come bisogna comportarsi.

Cos'è un'allergia alimentare?

L'allergia alimentare è una condizione che si verifica quando alcuni cibi innescano una risposta immunitaria anomala. Generalmente, in questi casi, alcune proteine contenute in determinati alimenti vengono erroneamente considerate nocive dal sistema immunitario. L'organismo, quindi, attiva una serie di misure difensive, quali il rilascio di sostanze chimiche come l'istamina, che provoca l'infiammazione.

Per le persone che soffrono di un'allergia alimentare, anche l'esposizione a piccole quantità del cibo contenente l'allergene può causare una reazione allergica. I sintomi possono verificarsi entro pochi minuti dal contatto con l'allergene ma anche fino a un paio d'ore dopo. I segni e sintomi più comuni sono:

  • Gonfiore della lingua, della bocca o del viso;
  • Difficoltà nella respirazione;
  • Abbassamento della pressione sanguigna;
  • Nausea;
  • Vomito;
  • Diarrea;
  • Meteorismo;
  • Orticaria;
  • Dermatite atopica;
  • Prurito;
  • Rossore sulla pelle;

Nei casi più gravi, l'allergia alimentare può causare anafilassi. I sintomi che generalmente si manifestarsi nell'immediato sono: prurito, gonfiore della gola e/o della lingua, difficoltà respiratoria, e pressione sanguigna bassa.

Spesso, molte intolleranze alimentari (ipersensibilità agli alimenti) vengono confuse con le allergie alimentari. Tuttavia, le intolleranze alimentari non coinvolgono il sistema immunitario. Ciò significa che, anche se le intolleranze influiscono negativamente sulla qualità della vita non mettono in pericolo di vita, come invece può accadere con le allergie alimentari.

Comunemente, le allergie alimentari sono suddivise in tre categorie principali: IgE mediate, non IgE mediate, e miste. Nell'allergia alimentare IgE mediata, l'anticorpo IgE viene rilasciato dal sistema immunitario per contrastare la minaccia. Nell'allergia alimentare non-IgE mediata, gli anticorpi IgE non vengono rilasciati, e altre parti del sistema immunitario sono coinvolte per far fronte al problema. Gli anticorpi sono proteine del siero sanguigno utilizzate dal sistema immunitario per riconoscere e combattere corpi estranei e infezioni.

Vediamo ora quali sono gli allergeni più comuni e le principali allergie alimentari.

Allergia al latte vaccino

Le proteine che più frequentemente generano l'allergia al latte vaccino sono le caseine e la β-lattoglobulina. Le reazioni allergiche al latte di mucca si verificano più spesso nei neonati e nei bambini piccoli, soprattutto se sono stati esposti alle proteine del latte di mucca prima dei sei mesi di età [1, 2].

Si tratta di una delle allergie infantili più comuni dato che colpisce il 2-3% dei neonati e dei bambini [3]. Tuttavia, in circa il 90% dei bambini questa condizione scompare entro il raggiungimento del terzo anno di età; per tale motivo l'allergia al latte vaccino è meno comune negli adulti.

L'allergia al latte della mucca può verificarsi sia nella forma IgE mediata sia in quella non-IgE, ma quella IgE mediata è le più comune e potenzialmente la più grave.

I bambini o gli adulti con un'allergia al latte IgE mediata tendono ad accusare una reazione entro 5-30 minuti dall'ingestione del latte vaccino. I sintomi sono principalmente gonfiore, eruzioni cutanee, orticaria, vomito e, in rari casi, anafilassi.

L'allergia al latte non IgE mediata porta, solitamente, ad avere sintomi correlati all'intestino, come per esempio vomito, costipazione o diarrea, e infiammazione della parete intestinale [4]. Un'allergia di tipo non-IgE al latte vaccino può essere difficile da diagnosticare perché, a volte, i sintomi fanno pensare più alla presenza di un'intolleranza, ma ciò non può essere rilevata con l'analisi del sangue per l'allergia [5].

Se si è allergici al latte vaccino, l'unico trattamento possibile è quello di eliminare il latte e i prodotti da esso ricavati o che lo contengono: latte, latte in polvere, formaggio, burro, margarina, yogurt, creme, gelato, e altri prodotti a base di latte vaccino.

Se il neonato soffre di allergia al latte vaccino, la madre che allatta il piccolo al seno deve evitare il latte di mucca e gli alimenti che lo contengono. Per quanto riguarda invece i bambini allergici che non vengono allattati al seno, sarà il proprio medico a suggerire l'alternativa migliore alle formule a base di latte di mucca.

Allergia alle uova

L'allergia all'uovo è il secondo tipo di allergia alimentare più comune nei bambini [6, 7]. Nel 68% dei soggetti allergici alle uova il problema svanisce entro il compimento del sedicesimo anno d'età [8].

L'allergia alle uova è causata da diverse proteine contenute in questo alimento, tra cui: ovomucoid, ovalbumina, conalbumina, lisozima, apovitellenina, e ovomucina.

I sintomi più comuni dell'allergia alimentare all'uovo sono: difficoltà digestive (mal di stomaco), reazioni cutanee (come orticaria o eruzioni cutanee), problemi respiratori, e, raramente, anafilassi.

È interessante notare che è possibile essere allergici all'albume, ma non al tuorlo, e viceversa. Questo perché le proteine presenti negli albumi e nei tuorli differiscono leggermente. Eppure la maggior parte delle proteine che scatenano l'allergia si trova nell'albume, quindi è chiaramente più diffusa l'allergia al bianco dell'uovo [9].

Come per le altre tipologie di allergia, il trattamento per l'allergia all'uovo è costituito da una dieta priva di uova e prodotti alimentari che contengono questo ingrediente. Tuttavia, non è sempre necessario evitare tutti i cibi a base di uova poiché la cottura di questo alimento può cambiare la struttura delle proteine che causano l'allergia, abbassando le probabilità di reazioni indesiderate [10, 11, 12].

Uno studio ha rilevato che circa il 70% dei bambini con l'allergia alle uova è stato in grado di tollerare le torte o i biscotti cucinati al forno, e quindi contenenti uova cotte [13].

Alcuni studi hanno anche dimostrato che l'introduzione di prodotti da forno nella dieta dei bambini con un'allergia alle uova può abbreviare il tempo necessario per superare la condizione [14]. Questo miglioramento non avviene però in tutti i soggetti, e bisogna ricordare che le conseguenze dell'ingestione di uova quando si è allergici a questo prodotto possono essere molto gravi. Prima di reintrodurre le uova o gli alimenti a base di tale ingrediente è dunque sempre indispensabile parlarne con il medico.

Allergie alle noci (frutta a guscio)

I tipi di frutta secca a guscio che possono provocare più facilmente allergie sono: noci, noci brasiliane, noci di macadamia, anacardi, mandorle, pistacchi, pinoli, nocciole. Coloro che sono allergici alla frutta con guscio lo sono chiaramente anche ai prodotti alimentari da essi ricavati, come per esempio gli oli, i burri o le creme.

In ogni caso, il consiglio è quello di evitare tutta la frutta a guscio, anche se si è allergici solo a una o due tipologie [15]. Essere allergico a un solo tipo di frutta secca a guscio aumenta il rischio di sviluppare un'allergia anche alle altre frutte a guscio. A differenza di alcune allergie, l'allergia alla frutta a guscio dura solitamente per tutta la vita.

Le allergie alla frutta secca a guscio possono essere molto pericolose, e sono responsabili di circa il 50% dei decessi legati all'anafilassi [16, 17]. A causa di ciò, le persone con questo tipo di allergia (come pure con altre allergie potenzialmente letali) dovrebbero portare sempre con sé un autoiniettore di epinefrina (penna Epi o EpiPen). Con questo dispositivo è possibile iniettarsi l'adrenalina nel momento in cui si comincia ad avere una grave reazione allergica. L'adrenalina è un ormone che si trova naturalmente nel corpo umano e che interviene nella cosiddetta "reazione di lotta o fuga" quando si è stressati. Quando somministrata mediante iniezione nelle persone che hanno una reazione allergica grave, l'adrenalina può invertire gli effetti delle allergie e salvare la vita [18].

[Potrebbe interessarti: Frutta Secca: Proprietà E Benefici]

Allergia alle arachidi

L'allergia alle arachidi è anch'essa molto comune e può causare reazioni allergiche gravi e potenzialmente fatali. Coloro che sono allergici alle arachidi sono spesso allergici anche alla frutta a guscio. Ricordiamo che le arachidi sono dei legumi.

Le persone con una storia familiare di allergia alle arachidi sono più a rischio. Per via di questo aspetto, fino a poco tempo fa si pensava che il consumo di arachidi da parte di una madre che allatta al seno o durante lo svezzamento del bambino poteva procurare l'allergia alle arachidi nel piccolo. Un recentissimo studio ha invece dimostrato che introdurre le arachidi prima nella dieta del bambino può aiutare a prevenire questo tipo di allergia [19].

L'allergia alle arachidi colpisce circa il 4-8% dei bambini e l'1-2% degli adulti [20, 21]. Nel 5-22% dei bambini che sviluppano l'allergia alle arachidi il disturbo va via durante l'adolescenza.

Come per altre allergie, anche l'allergia alle arachidi può essere diagnosticata tenendo conto di vari fattori e mediante alcune analisi: la storia clinica del paziente, il prick test, gli esami del sangue.

Al momento, l'unico trattamento efficace contro l'allergia alle arachidi è l'eliminazione completa dell'alimento e dei prodotti che lo contengono. Bisogna però prendere atto che sono stati predisposti nuovi trattamenti per i bambini con le allergie alle arachidi. Questi prevedono la somministrazione, per esempio per via sublinguale, di piccole quantità dell'allergene alimentare sotto stretto controllo medico, nel tentativo di desensibilizzare l'allergia [22, 23].

Allergia ai frutti di mare (crostacei e molluschi)

I frutti di mare sono i crostacei, come i gamberi e le aragoste, e i molluschi, come le vongole e le cozze. La causa più comune dell'allergia ai frutti di mare è una proteina chiamata tropomiosina. Altre proteine che potrebbero innescare una risposta immunitaria sono l'arginina chinasi e la miosina a catena leggera (MLCK) [24, 25].

I sintomi dell'allergia ai crostacei e ai molluschi appaiono solitamente poco dopo essere entrati in contatto con l'allergene e sono simili a quelli delle altre allergie alimentari IgE mediate. Tuttavia, talvolta può essere difficile distinguere tra un'allergia ai frutti di mare vera e propria e una reazione avversa a uno o più contaminanti contenuti nei frutti di mare, come per esempio batteri, virus o parassiti. Questo perché i sintomi sono spesso molto simili in quanto entrambi possono causare problemi digestivi come vomito, diarrea e mal di pancia.

L'allergia ai frutti di mare non tende a svanire nel corso degli anni, quindi la maggior parte delle persone che soffrono di tale condizione è costretta a escludere tutti i frutti di mare dalla dieta per scongiurare le reazioni allergiche [26].

È interessante notare che anche i vapori di cottura dei crostacei e dei molluschi possono scatenare un'allergia ai frutti di mare nei soggetti allergici. Si consiglia dunque di evitare di stare vicino ai fornelli se qualcuno sta cucinando questi alimenti [27].

Allergie al pesce

Le allergie al pesce sono abbastanza comuni dato che colpiscono fino a circa il 2% degli adulti [28]. A differenza di altre allergie, non è inconsueto che l'allergia al pesce si manifesti più tardi con l'avanzare dell'età. Circa il 40% delle persone sviluppa l'allergia al pesce in età adulta [29].

Come per l'allergia ai frutti di mare, anche quella al pesce può causare reazioni gravi e potenzialmente fatali. I sintomi principali sono il vomito e la diarrea, ma, in rari casi, si può avere anche l'anafilassi. In genere, coloro che sono allergici al pesce devono avere sempre con sé un autoiniettore di epinefrina.

L'allergia al pesce può essere facilmente confusa con una reazione a un contaminante presente nei pesci, come batteri, virus o tossine poiché i sintomi sono simili [30, 31].

Inoltre, dal momento che i crostacei e il pesce con le pinne non sono costituiti dalle stesse proteine, coloro che sono allergici ai frutti di mare potrebbero non essere allergici al pesce con le pinne. Tuttavia, molte delle persone con un'allergia al pesce possono essere allergici a uno o più tipi di animali marini, inclusi i crostacei e i molluschi.

Allergia al grano (frumento)

L'allergia al frumento è dovuta a una reazione a una delle tante proteine presenti nel grano. Colpisce soprattutto i bambini; ma entro il raggiungimento dei 10 anni d'età il problema tende a svanire [32].

Come per le altre allergie, anche l'allergia al grano può indurre disturbi digestivi, vomito, orticaria, eruzioni cutanee, gonfiore e, nei casi più gravi, anafilassi.

L'allergia al frumento viene facilmente confusa con la malattia celiaca e con la sensibilità al glutine non celiaca, che possono avere sintomi simili a livello digestivo.

L'allergia al frumento provoca una risposta immunitaria a una qualsiasi delle centinaia di proteine del grano. Tale reazione può essere grave, e talvolta anche fatale [33]. La malattia celiaca e la sensibilità al glutine non celiaca invece non mettono in pericolo di vita il soggetto che ne soffre. Questi disturbi sono causati da una reazione immunitaria anomala a una proteina specifica, ovvero il glutine, che si trova appunto nel grano [34].

Le persone affette da celiachia o da sensibilità al glutine non celiaca devono evitare il grano e gli altri cereali che contengono il glutine. Coloro che invece soffrono di allergia al frumento devono eliminare solamente il grano, e sono generalmente in grado di tollerare il glutine contenuto negli altri cereali.

L'allergia al grano viene individuata mediante il test allergologico cutaneo noto come prick test. L'unico trattamento per questo tipo di allergia è quello di evitare il grano e i prodotti che lo contengono, compresi gli articoli di bellezza e i cosmetici in cui è presente il frumento tra gli ingredienti.

Allergia alla soia

L'allergia alla soia colpisce circa lo 0,4% dei bambini e si sviluppa più comunemente nei neonati e nei bambini sotto i tre anni. L'allergia viene attivata da alcune proteine contenute nella soia o nei prodotti in cui viene usata. Circa il 70% dei bambini riesce a liberarsi dell'allergia alla soia con la crescita [35].

I sintomi più diffusi dell'allergia alla soia sono: prurito, formicolio alla bocca, naso che cola, rash cutaneo, asma o difficoltà respiratorie. In rari casi, può provocare anche l'anafilassi [36].

È interessante notare che alcuni bambini che sono allergici al latte di mucca possono essere allergici anche alla soia [37].

L'allergia alimentare alla soia viene generalmente innescata dalla soia e dai prodotti da essa ricavati come il latte di soia e la salsa di soia. Dal momento che la soia si trova in tantissimi alimenti, anche preconfezionati, è molto importante leggere le etichette dei prodotti prima di acquistarli e accertarsi che tra gli ingredienti non sia presente la soia.

Come per le altre allergie, l'unico trattamento per l'allergia alla soia è quello di evitarla.

Allergie alimentari agli altri cibi 

Finora abbiamo descritto le 8 allergie alimentari più comuni. Tuttavia, esistono molti altri allergeni alimentari che sono più o meno diffusi.

Alcune delle allergie alimentari abbastanza comuni riguardano i seguenti cibi: semi di lino, semi di sesamo, semi di senape, semi di anice, pesca, ciliegia, fragola, banana, avocado, kiwi, frutto della passione, sedano, aglio, camomilla.

In realtà, qualsiasi cibo o allergene alimentare può causare un'allergia, ma quelli elencati finora sono i più comuni.

Pensi di avere una allergia alimentare?

A volte può essere difficile capire se si ha un'allergia alimentari oppure un'intolleranza alimentare. Se si sospetta di avere un'allergia a un cibo, è importante parlarne con il medico.

Per sapere se si soffre di un'allergia o di un'intolleranza a qualche alimento, il medico potrà proporre una serie di test diagnostici, tra cui gli esami del sangue e il prick test. Con ogni probabilità sarà anche necessario trascrivere ed elencare su un diario tutti gli alimenti che si consumano nell'arco della giornata, l'orario della loro assunzione, e i sintomi che causano.

In conclusione, la maggior parte delle allergie alimentari è provocata da otto alimenti: latte vaccino, uova, frutta a guscio, arachidi, crostacei e molluschi, pesce, soia, frumento. A differenza delle intolleranze alimentari, nelle allergie alimentari il sistema immunitario identifica erroneamente come dannose alcune delle proteine presenti negli alimenti, innescando una reazione allergica. Tale risposta può essere anche potenzialmente pericolosa per la vita, e l'unico trattamento consiste nell'eliminare l'allergene alimentare dalla dieta. Se si pensa di avere una qualche allergia alimentare, ricordiamo che è necessario parlarne il prima possibile con il proprio medico.

Commenti e opinioni


Codice di sicurezza
Aggiorna