07 Novembre 2012

5 alimenti ricchi di probiotici poco conosciuti

by Maria Chiara Rossi

Negli ultimi decenni, si è andato sviluppando un crescente interesse verso alimenti e integratori ricchi di probiotici, questi ultimi apprezzati per via del ruolo positivo che svolgono come batteri amici della flora intestinale. Oltre a ciò, tali microrganismi buoni possono aiutare a curare o prevenire una serie di disturbi, tra cui indigestioni, diarrea, sindrome del colon irritabile e infiammazioni croniche, cause principali di malattie cardiache, diabete e cancro.

Tra i probiotici più diffusi abbiamo il Lactobacillus acidophilus, un lattobacillo molto usato negli yogurt in grado di tenere sotto controllo la quantità di batteri nocivi all'interno dell'intestino, impedendo loro di crescere senza controllo. Lo yogurt però non è l'unico alimento ricco di probiotici e fermenti lattici vivi, esistono infatti molti altri cibi fermentati con proprietà antinfiammatorie. Vediamo quali sono.

1. Natto

Il natto è un alimento appartenente alla tradizione culinaria giapponese ed è a base di semi di soia fermentati. Esso contiene i batteri Bacillus subtilis (noti anche come Bacillus natto) che conferiscono a questo alimento la sua caratteristica consistenza filamentosa, e possiedono proprietà immunostimolanti efficaci soprattutto per la cura di malattie del tratto urinario e dell'intestino.

Il natto ha un gusto molto particolare che non piace a tutti e il suo odore è alquanto pungente. I fagioli risultano appiccicosi e quando vengono masticati tendono a scivolare in bocca. Come tutti i prodotti di soia, il natto è ricco di proteine vegetali. Tra le altre proprietà, questo cibo possiede anche un elevato apporto di vitamina K, essenziale per una corretta coagulazione del sangue, per la fissazione del calcio nelle ossa e per contrastare l'osteoporosi.

Quando si compra il natto, non bisogna preoccuparsi se tra gli ingredienti si trovano lo sciroppo di glucosio-fruttosio e il glutammato monosodico, questi possono essere inclusi tra gli additivi della salsa che accompagna il natto, e quindi non sono contenuti in esso. Dunque, se così fosse, sbarazzatevi pure della salsa e godetevi il vostro natto, magari con un po' di salsa di soia.

2. Miso

Il miso è diventato ormai un condimento indispensabile per la cucina nipponica. Nei ristoranti giapponesi è molto popolare la zuppa di miso servita nel bento. Il miso viene prodotto dalla fermentazione di soia, orzo, riso, o altri cereali, insieme a un tipo di fungo chiamato koji (Aspergillus oryzae). Il processo di fermentazione può durare da pochi giorni fino ad arrivare a ben due anni, e il risultato finale è un composto dalla consistenza burrosa che può essere di colore rosso o marrone scuro, o ancora bianco. In genere, più scuro è il colore del miso più il suo sapore è forte e salato.

Oltre a contenere una buona quantità di proteine facilmente assimilabili, il miso ha un discreto apporto di vitamina B-12. Esso fornisce altresì buone dosi di minerali quali zinco, manganese e rame.

3. Kimchi

Il kimchi è un piatto coreano che viene preparato mischiando il cavolo con una serie di altri condimenti e ingredienti, tra cui peperoncino, aglio, ravanello, carota, cipolla, zenzero, sale e salsa di pesce. I vari elementi vengono quindi lasciati a fermentare per un periodo che varia da pochi giorni fino a due settimane. Il tipo più comune di kimchi è il baechu, il cui ingrediente principale è costituito dal cavolo cinese. Ci sono comunque molte altre varianti di kimchi che prevedono l'uso di cetrioli, melanzane, porri, ravanelli e altre verdure di stagione. Solitamente, il kimchi è molto piccante per via del peperoncino rosso, e può contenere altresì molto sodio, probabilmente a causa della salsa di pesce. Quindi, se si sta seguendo una dieta povera di sodio, è meglio acquistare un kimchi con basso apporto di sale.

All'interno del kimchi vi è un batterio chiamato Lactobacillus kimchii nonché altri batteri lattici benefici per il sistema gastrointestinale e quello immunitario. Un kimchi tipico a base di cavolo cinese, carota, aglio, zenzero, cipolla e pepe è anche ad alto contenuto di vitamine A, B1, B2, beta-carotene, C, calcio e ferro.

4. Tempeh o Tempè

Originario dell'Indonesia, il tempeh è un altro alimento probiotico derivato dalla fermentazione dei semi di soia. Il tempeh si ottiene aggiungendo il fungo Rhizopus oligosporus ai semi di soia parzialmente cotti, quindi si lascia fermentare il composto per circa un giorno o due a una temperatura di 30°C. La fermentazione porta a sviluppare un leggero odore di ammoniaca che può essere ridotto con la cottura. Il sapore del tempè ricorda vagamente quello della carne, ecco perché viene chiamato anche con l'appellativo "carne di soia".

Il Rhizopus oligosporus ha un effetto antibiotico efficace contro alcuni batteri, tra cui lo Staphylococcus aureus che può causare la polmonite e la sepsi. La cosa sorprendente di questo antibiotico naturale è che può resistere al calore e a una vasta gamma di livelli di pH. Come per il miso e per il natto, le proteine e gli altri nutrienti della soia diventano più digeribili grazie all'intervento di batteri o funghi. È per questo motivo che i prodotti di soia fermentati come il tempeh non provocano gas, indigestioni o altro disagi intestinali, che invece si possono avere quando si mangiano fagioli. Inoltre, poiché il tempè non è salato, è adatto per tutti coloro che seguono una dieta povera di sodio.

5. Sauerkraut

Il sauerkraut, traducibile con "crauto aspro" o "crauto acido", è un po' la versione europea del kimchi, con la differenza che non contiene tutti quei condimenti del piatto asiatico. Solitamente, il sauerkraut ha come ingredienti principali il cavolo e il sale. Si lascia fermentare il cavolo salato da solo, per due settimane e senza l'aggiunta di alcuno starter o aceto. Questa fermentazione porterà il cavolo ad assumere un gusto piuttosto acido.

Come il kimchi, anche il sauerkraut è ad alto contenuto di vitamina C ed enzimi digestivi. È altresì una buona fonte naturale di batteri lattici come il Lactobacillus e il Pediococcus. Il succo di questo alimento è inoltre buono per contrastare disturbi gastrointestinali come la diarrea e la costipazione, ed è consigliato come bevanda preventiva per l'influenza.

Indipendentemente dal tipo di alimento probiotico che si sceglie, è importante che questo non sia pastorizzato oppure omogeneizzato perché tali processi distruggono la maggior parte dei microrganismi benefici. Si consiglia inoltre di acquistare gli alimenti fermentati da una fonte fidata in modo da evitare eventuali intossicazioni.

Commenti e opinioni


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Commenti  

+1 #3 +vivi 2016-12-22 15:31
Citazione Anna:
Se i "Sauerkraut" li chiamiamo semplicemente "crauti" diventano subito più conosciuti e familiari a tutti!
Permettetemi comunque di farvi notare che "sauer" vuol dire "aspro", non "amaro".


Cara Anna,

Hai ragione. Grazie per averci fatto notare la svista. Abbiamo provveduto a correggere.

Grazie ancora e continua a seguirci :)

Un saluto.
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+1 #2 Anna 2016-12-22 15:09
Se i "Sauerkraut" li chiamiamo semplicemente "crauti" diventano subito più conosciuti e familiari a tutti!
Permettetemi comunque di farvi notare che "sauer" vuol dire "aspro", non "amaro".
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+2 #1 Guglielmo Rinaldini 2015-07-20 01:01
Ti faccio molti complimenti, avrei voluto io scrivere una cosa del genere ma non ho la tua preparazione e purtroppo neanche il tempo. Ero assolutamente sicuro del fatto che una delle forme di terrorismo moderno dopo l'ISIS e le foto accattivanti di Putin sia il dogma della B12. Ero sicuro che unico modo per assimilare tale vitamina fosse tramite batteri buoni e non certo la carne degli animali o la chimica degli integratori. Vedo che hai citato il Miso. Grazie. Guglielmo Rinaldini.
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