18 Giugno 2013

5 erbe selvatiche commestibili del mese di giugno

by Più Vivi

Le erbe spontanee sono un ottimo modo per arricchire le proprie ricette con vegetali sani e nutrienti. Tuttavia, si ricorda che bisogna sempre essere certi di ciò che si raccoglie, altrimenti si rischia grosso. Si consiglia inoltre di recuperare le erbacce commestibili lontano dal ciglio stradale o da zone inquinate, che sono contaminate dai fumi dei tubi di scarico o da altri agenti tossici come i pesticidi.

Malva (Malva sylvestris)

Grazie alle mucillagini contenute nei fiori e nelle foglie della malva, questa pianta possiede proprietà antinfiammatorie ed emollienti, utili per proteggere le mucose dagli agenti irritanti. Proprio per questo motivo, l’impiego della malva è ideale per contrastare tosse, decongestionare le vie aeree, idratare e alleviare le infiammazioni nell'intestino, e favorire l'eliminazione delle feci. Le mucillagini infatti svolgono anche una moderata azione lassativa.

La malva è con ogni probabilità l'erba più largamente utilizzata nelle case dei contadini, sia come rimedio naturale per trattare diversi disturbi sia come vegetale da usare in cucina. È possibile impiegare tutte le parti della pianta: foglie, fiori, e radici. Solitamente però si preferiscono le foglie e i fiori per preparare decotti, insalate, minestre, zuppe e frittate.

Dragoncello o estragone (Artemisia dracunculus)

Il dragoncello è un'erba dalle proprietà digestive, ed è altresì molto nutriente; le sue foglie sono ricche di antiossidanti tra cui sali minerali e vitamine A e C. Le foglie vengono utilizzate per preparare infusi per stimolare l'appetito, mentre con le radici si possono fare tisane per alleviare il mal di gola.

In cucina, il periodo ideale per raccogliere le foglie e i fiori di dragoncello è proprio in estate, a partire da giugno. Quest'erba viene impiegata per condire e insaporire pesce, uova e altri piatti. È inoltre uno degli ingredienti fondamentali della salsa bernese.

Ciombolino comune (Cymbalaria muralis)

Da tempo usata nella medicina popolare, quest'erba possiede proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti, e diuretiche. Oltre a ciò, in India sembra sia molto apprezzata per trattare naturalmente il diabete. Del ciombolino si possono utilizzare sia le foglie sia i fiori. In cucina, le foglie sono buone da fare in insalata. Il loro sapore è leggermente acre e pungente, e ricorda quello del crescione. Tuttavia, si consiglia di non esagerare con il consumo di questa pianta perché presenta una lieve tossicità.

Borragine (Borago officinalis)

La borragine è impiegata in cucina per preparare diverse ricette. L'uso tradizionale prevede la cottura delle foglie per fare ripieni, minestroni, frittate, torte, e i famosi pansoti liguri. Un altro impiego tipico della borragine consiste nel preparare i fiori oppure le foglie come delle frittelle, passate prima in pastella e poi fritte.

Si sconsiglia di non mangiare la borragine allo stato crudo in quantità notevoli perché contiene alcaloidi pirrolizidinici, composti che possono essere tossici per il fegato.

Ortica bianca (Lamium album)

Le foglie dell'ortica bianca hanno un sapore acre e amaro, e possiedono proprietà vulnerarie, antispasmodiche, depurative, espettoranti, toniche e astringenti.

Le foglie e i fiori, che si possono raccogliere dal mese di giugno fino ad agosto, si utilizzano soprattutto per preparare infusi. In cucina, sono buone da mangiare se vengono lessate, e il loro sapore ricorda quello degli spinaci. L'ortica bianca può essere impiegata anche per preparare minestre e frittate.

Si ricorda che prima di mangiare le erbe selvatiche commestibili bisogna sempre essere sicuri che la pianta raccolta sia quella giusta.

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