La primavera è la stagione ideale per raccogliere una gran varietà di erbe selvatiche. Le piante commestibili che crescono spontaneamente nel nostro territorio possiedono sapori e benefici che non troviamo nelle verdure comunemente in commercio. Tuttavia, bisogna prestare attenzione a prendere erbe spontanee che non siano state contaminate dall'inquinamento o da pesticidi, effettuando la raccolta lontano dalle strade e dai campi trattati con concimi chimici.
Tarassaco
Il tarassaco (Taraxacum officinale), anche noto come soffione o dente di leone, è una pianta dalle capacità disintossicanti e immunostimolanti.
Sia le foglie sia le radici del tarassaco sono capaci di favorire la produzione di bile e di facilitarne il deflusso dal fegato all'intestino, agevolando la digestione dei lipidi e svolgendo un'azione depurativa.
Ma i benefici del tarassaco non finiscono qui perché grazie al suo alto livello di vitamina C, possiede notevoli proprietà antiossidanti necessarie per il corretto funzionamento del sistema immunitario e per contribuire a depurare il fegato.
Introdurre il tarassaco nelle proprie ricette culinarie è davvero molto semplice dato che tutte le sue parti sono edibili. Per esempio, con le foglie e i petali dei fiori, i quali sbocciano proprio in primavera e durano pressappoco fino all'autunno, si possono arricchire e colorare le proprie insalate.
Tra le altre sostanze benefiche troviamo: acido taraxinico, flavonoidi, triterpeni, steroidi, vitamine B1, B2, ed E e altri antiossidanti naturali.
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Cardo mariano
Il cardo mariano (Silybum marianum) è una delle piante infestanti più odiate dai contadini per via dei suoi spini robusti che causano graffi.
Tuttavia, quest'erba è molto salutare dato che è una delle più indicate per proteggere il fegato, rendendo immuni i suoi tessuti e le sue cellule dagli attacchi a opera di radicali liberi e tossine.
Le qualità epatoprotettive del cardo mariano sono dovute principalmente alla silimarina, una complesso di flavonolignani che favorisce lo sviluppo di antiossidanti e accresce la sintesi delle proteine epatiche, inibendo quella dei mediatori infiammatori e dei radicali liberi.
Valerianella olitoria
La Valerianella olitoria è un'erba commestibile molto usata per preparare insalate di vario tipo. Fiorisce a primavera inoltrata e predilige i posti assolati.
È una pianta dalle proprietà disintossicanti e lassative, ricca di vitamine e sali minerali. Le sue radici inoltre hanno caratteristiche del tutto simili quelle della Valeriana officinalis, ovvero possiedono effetti sedativi e calmanti per il sistema nervoso, oltre che antielmintici.
Ortica
L'ortica (Urtica dioica) è una delle piante erbacee selvatiche più diffuse nei nostri terreni e boschi. È un'erba ricca di vitamina C, ferro, e azoto, e ha proprietà diuretiche, antianemiche, antidiarroiche e cardiotoniche.
Si consiglia di raccogliere e utilizzare soltanto i germogli dell'ortica in quanto sono più tenerei e nutrienti. Questi si possono impiegare per preparare ottimi risotti, frittate e minestroni.
Per la raccolta delle ortiche è consigliabile munirsi di guanti dato che i peli che ricoprono le foglie della pianta sono urticanti e causano irritazioni cutanee e bolle.
Erba cipollina
L'erba cipollina (Allium schoenoprasum) si trova soprattutto nei fossi e nei luoghi incolti di montagna. È una pianta erbacea aromatica che presenta steli sottili e cilindrici, e ha un bulbo biancastro, molto simile alla cipolla.
L'erba cipollina va usata fresca perché il suo aroma si dissolve con facilità. In cucina la si può triturare e aggiungere a formaggi freschi, patate lessate, uova sode, e insalate.
Le foglie di erba cipollina sono ricche di vitamina A, vitamina B1 (tiamina), B2 (riboflavina) e B3 (niacina), vitamina C, calcio, ferro, magnesio, potassio, sodio, zinco, proteine e fibre.
Questa pianta ha capacità antisettiche, ipoglicemizzanti, cicatrizzanti, vermifughe, cardiotoniche, e antiscorbutiche.
L'erba cipollina è l'ideale per tutti coloro che amano il sapore della cipolla ma non riescono a digerirla.
Vitalba
La vitalba (Clematis vitalba L.) è una pianta rampicante infestante che appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae, e come tale da adulta diventa tossica. Di questa pianta si devono quindi utilizzare soltanto i germogli freschi che sbocciano in primavera, che sono molto buoni per preparare delle gustose frittate, allo stesso modo degli asparagi.
In passato, la vitalba era volgarmente chiamata "erba dei cenciosi" o "erba dei pezzenti" perché i mendicanti utilizzavano le sue foglie per procurarsi ulcerazioni e irritazioni cutanee con lo scopo di impietosire le persone e spingerle a fare la carità. Questa pianta possiede proprietà diuretiche, purgative e rubefacenti.
Barba di becco
La barba di becco (Tragopogon pratensis) è una pianta erbacea che somiglia molto al tarassaco per via dei suoi fiori vistosamente gialli che danno vita a soffioni, i quali però sono più grandi di quelli del tarassaco.
La barba di becco cresce soprattutto in posti erbosi e umidi. Possiede capacità diuretiche, depurative, sudorifere, e astringenti.
È possibile mangiare qualsiasi parte di questa pianta, radice compresa, ma i germogli sono con ogni probabilità la parte più gustosa, con un sapore che ricorda quello degli asparagi.
La radice viene impiegata per preparare decotti calmanti per la tosse e per le affezioni respiratorie. I petali del fiore di Barba di becco sono invece utili per fare infusi per schiarire la pelle e le efelidi.