I fitosteroli, o steroli vegetali, sono una famiglia di molecole che, sia a livello strutturale sia a livello funzionale, sono simili al colesterolo di origine animale. I fitosteroli si trovano nelle membrane cellulari delle piante, e in particolare in alimenti come la frutta secca, gli oli vegetali e i cereali. I fitosteroli più comuni nella dieta umana sono il campesterolo, il sitosterolo e lo stigmasterolo. Inoltre, rientrano nella stessa categoria gli stanoli vegetali (fitostanoli).
Anche se i fitosteroli e il colesterolo presentano una struttura molto simile, il corpo umano preferisce il colesterolo [1]. Gli esseri umani hanno due enzimi, noti come steroline, che selezionano i tipi di steroli che possono essere assorbiti a livello dell'intestino ed entrare nel flusso sanguigno. Solo minime quantità di fitosteroli vengono assimilate, mentre il colesterolo viene assorbito in media per il 55% [2, 3].
Oli vegetali e margarine sono ricchi di fitosteroli
Molti alimenti di origine vegetale contengono notevoli quantità di fitosteroli. Nel corso dei secoli, queste molecole hanno fatto regolarmente parte della dieta degli esseri umani: frutta a guscio, semi, cereali, frutta fresca, verdure e legumi.
Se da un lato è vero che le società dei cacciatori-raccoglitori del Paleolitico aveva una dieta ricca di vegetali, consumando grandi quantità di fitosteroli, dall'altro lato è anche vero che nelle diete moderne i livelli di queste sostanze possono di gran lunga superare quelli del passato. Basta pensare al fatto che gli oli vegetali sono tra gli alimenti più ricchi di fitosteroli. Dato che tali oli/grassi vengono aggiunti praticamente a ogni tipo di prodotto alimentare trasformato, l'assunzione totale di fitosteroli nella società contemporanea è probabilmente più elevata che mai [4].
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Oltre agli oli vegetali, i fitosteroli vengono addizionati ad alcuni alimenti trasformati, in particolare alle margarine, che spesso vengono poi etichettate come utili per abbassare il colesterolo e per aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari. Purtroppo, come vedremo, questi grassi fanno più male che bene.
Fitosteroli e salute cardiovascolare
È ben noto che i fitosteroli aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo totale e di colesterolo LDL. 2-3 grammi di fitosteroli al giorno, per 3-4 settimane, sono in grado di ridurre il colesterolo LDL di circa il 10%, ostacolandone l'assorbimento a livello intestinale [5, 6]. Queste sostanze sono particolarmente efficaci per le persone che hanno il colesterolo alto, indipendentemente dal fatto che esse stiano assumendo statine o meno [5, 7].
È comunque importante considerare che i livelli di colesterolo sono solo un fattore di rischio per le malattie cardiache. Purtroppo, il fatto che delle sostanze abbiano effetti positivi su un fattore di rischio per una malattia non garantisce la prevenzione dalla malattia vera e propria.
I fitosteroli possono aumentare il rischio di infarto
Molti credono che i fitosteroli possono prevenire l'infarto miocardico perché abbassano il colesterolo. Tuttavia, gli studi relativi al fatto che i fitosteroli siano capaci di ridurre il rischio di malattie cardiache, ictus o morte correlata a tali problemi sono contrastanti. In realtà, molte ricerche dimostrano che i fitosteroli possono paradossalmente aumentare i rischi legati a questi disturbi.
Numerosi studi osservazionali condotti sugli esseri umani hanno constatato che l'elevata assunzione di fitosteroli è legata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari [8, 9, 10].
Inoltre, uno studio scandinavo condotto su un gruppo di pazienti con malattie cardiache che stavano assumendo la simvastatina ha rilevato che coloro che avevano livelli più elevati di fitosteroli nel sangue erano più a rischio di avere un altro attacco di cuore [11].
In un'altra ricerca che ha tenuto conto di uomini con malattie cardiache, il sottoinsieme di coloro con il più alto rischio di attacchi di cuore era tre volte più a rischio di infarto miocardico nel caso in cui erano presenti elevate concentrazioni di fitosteroli nel loro sangue [12].
Ci sono inoltre esperimenti condotti sugli animali che dimostrano che l'eccesso di fitosteroli aumenta l'accumulo di placche nelle arterie, provoca ictus, e accorcia la durata della vita [13, 14].
Anche se i fitosteroli vengono ancora spesso raccomandati e pubblicizzati come prodotti utili per migliorare la salute del cuore, bisogna stare attenti a non abusarne. L'Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare (ANSES), la commissione tedesca Arzneimittelkommission der Deutschen Ärzteschaft, e il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) del Regno Unito sono tutti concordi nello sconsigliare l'uso dei fitosteroli per la prevenzione delle malattie cardiovascolari [1, 15].
Oltre a ciò, è doveroso prendere in esame anche una condizione genetica rara nota come sitosterolemia (o fitosterolemia), che porta a un assorbimento elevato di fitosteroli nell'intestino, e quindi nel flusso sanguigno. Coloro che soffrono di questa malattia sono purtroppo soggetti a elevatissimi rischi di sviluppare problemi che interessano il cuore e il fegato.
I fitosteroli potrebbero ridurre il rischio di cancro
Alcune ricerche hanno dimostrato che i fitosteroli possono diminuire il rischio di cancro, in particolare allo stomaco, ai polmoni, al seno e all'ovaio [16, 17, 18, 19]. Ulteriori studi si rendono comunque necessari.
Esistono inoltre ricerche condotte sugli animali che indicano che i fitosteroli possono avere proprietà anti-cancro, contribuendo a rallentare la crescita e la diffusione dei tumori [20, 21, 22, 23].
Gli unici studi condotti sugli esseri umani che sostengono tali proprietà anticancro sono di natura osservazionale; non possono dunque fornire delle prove certe ma solo delle indicazioni.
Gli alimenti vegetali sono salutari, ma i fitosteroli aggiunti...
Nel corso dei secoli, i fitosteroli hanno naturalmente fatto parte della dieta degli esseri umani dato che si trovano in verdure, frutta, legumi, cereali e altri alimenti vegetali. Tuttavia, la dieta moderna contiene quantità innaturalmente elevate di fitosteroli, in gran parte presenti negli oli e nei grassi vegetali raffinati e negli alimenti arricchiti di queste sostanze.
I fitosteroli possono apportare benefici per quanto concerne l'abbassamento del colesterolo LDL e di quello totale, un fattore di rischio delle malattie cardiache; ma elevate quantità di steroli vegetali paradossalmente possono causare lo sviluppo di malattie cardiovascolari anziché impedirle.
Alla luce di quanto visto e del fatto che gli studi sui benefici dei fitosteroli sono ancora piuttosto contrastanti, il consiglio è quello di evitare i cibi addizionati con i fitosteroli nonché il consumo eccessivo di oli/grassi vegetali raffinati. I fitosteroli si trovano naturalmente in molti alimenti vegetali che si consumano quotidianamente, quindi nella maggior parte dei casi si può tranquillamente fare a meno dell'integrazione di queste sostanze. Esistono tanti altri ipocolesterolemizzanti naturali da introdurre nella propria dieta come il carciofo, il tarassaco, la berberina, lo zenzero, le mandorle e altri alimenti salutari.