17 Maggio 2018

Microplastiche Negli Alimenti: Sono Pericolose? Come Evitarle?

by Più Vivi

La plastica è oggi uno dei materiali più usati. Purtroppo, gran parte della plastica impiegata non è generalmente biodegradabile. Nel corso del tempo, la plastica si scompone in piccoli pezzi chiamati microplastiche, che risultano dannose per l'ambiente e per gli animali. Studi recenti hanno dimostrato che le microplastiche si trovano comunemente negli alimenti, in particolare nei frutti di mare. Tuttavia, non è ben chiaro se e come queste microplastiche possono avere influenze negative sulla salute umana.

In questo articolo cercheremo di capire meglio cosa sono le microplastiche, se rappresentano un pericolo per la nostra salute e come evitarle.

Cosa sono le microplastiche?

Le microplastiche sono particelle di plastica di diametro inferiore a 5 mm disperse nell'ambiente. Oltre alle microplastiche, esistono anche le nanoplastiche, ovvero particelle di plastica ancora più piccole.

Le microplastiche provengono principalmente dalla frammentazione graduale dei rifiuti di plastica, in particolare di quelli che si trovano nelle acque degli oceani e dei fiumi. Le microplastiche purtroppo possono anche essere contenute in prodotti di uso comune come alcuni dentifrici con le microsfere oppure alcuni esfolianti.

Dato che le microplastiche sono molto presenti negli oceani, nei fiumi e nel suolo, queste vengono spesso ingerite involontariamente dagli animali.

Diversi studi condotti negli anni '70 già avevano iniziato a studiare i livelli delle microplastiche negli oceani rilevandone alti livelli nell'Oceano Atlantico, al largo delle coste statunitensi [1, 2].

Oggigiorno, a causa del crescente uso della plastica in tutto il mondo, tale materiale è molto più diffuso nei fiumi e negli oceani. Si stima che 8,8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici entrino nell'oceano ogni anno [3].

Secondo una recente ricerca, sono circa 276000 le tonnellate di plastica che attualmente galleggiano in mare, mentre il resto è probabilmente andato a fondo o finito a riva [4].

Microplastiche negli alimenti

Le microplastiche cominciano a essere sempre più presenti in diversi ambienti e cibi. Uno studio del 2015 ha esaminato 15 differenti marche di sale marino e ha trovato fino a 681 particelle di microplastica per kg di sale [5].

Altri studi hanno trovato fino a 660 fibre microplastiche per chilogrammo nel miele e fino a circa 109 frammenti di microplastica per litro nella birra [6, 7].

La fonte alimentare che contiene il maggior numero di microplastiche è il pesce [8].

Poiché le microplastiche sono particolarmente diffuse negli ambienti marini, queste vengono involontariamente ingerite dai pesci e dagli altri organismi marini [9, 10].

Recenti studi hanno dimostrato che alcuni pesci confondono la plastica per cibo. Ciò porta a un accumulo di sostanze chimiche tossiche all'interno del fegato dei pesci [11].

Uno studio ha scoperto che le microplastiche sono presenti persino negli organismi che vivono nelle acque profonde, quindi costituiscono un pericolo anche per le specie più remote [12].

I molluschi bivalvi, come le cozze e le ostriche, sono tra le specie con il rischio più elevato di contaminazione da microplastica [13, 14].

È stato visto che le cozze e le ostriche raccolte per il consumo umano contengono 0,36-0,47 particelle di microplastica per grammo, il che significa che i consumatori di molluschi possono ingerire fino a 11000 particelle di microplastica all'anno [15].

Le microplastiche sono pericolose per la nostra salute?

Sebbene molti studi abbiano dimostrato che vari alimenti sono contaminati dalle microplastiche, non è ancora ben chiaro quale effetto possano avere sulla salute umana.

Finora, pochissimi studi hanno esaminato il modo in cui le microplastiche influenzano la nostra salute e un eventuale aumento del rischio di malattie.

Analisi di laboratorio hanno dimostrato che gli ftalati, sostanze chimiche utilizzate per rendere flessibile la plastica, sono connessi alla crescita delle cellule di cancro al seno. Tuttavia, questa ricerca è stata condotta in una piastra di Petri, quindi i risultati non possono essere generalizzati all'essere umano [16].

Un recente studio ha esaminato gli effetti delle microplastiche nei topi di laboratorio. Quando i roditori sono stati nutriti con le microplastiche, queste si sono accumulate nel fegato, nei reni e nell'intestino, e sono aumentati i livelli di stress ossidativo. Si è altresì avuto un accrescimento del livello di una molecola che potrebbe essere tossica per il cervello [17].

È stato dimostrato che le microparticelle, e quindi anche le microplastiche e le nanoplastiche, passano dall'intestino al sangue e potenzialmente agli altri organi [18, 19].

Tracce di plastica sono state trovate anche negli esseri umani. Una ricerca di fine anni '90 già rilevava che le fibre di plastica erano presenti nei polmoni dell'87% delle persone che hanno partecipato allo studio. I ricercatori hanno ipotizzato che ciò potrebbe essere dovuto alle microplastiche nell'aria [20].

Alcuni studi hanno dimostrato che le microplastiche nell'aria possono portare le cellule dei polmoni a produrre sostanze infiammatorie. Tuttavia, questo è stato dimostrato solo in provetta [21].

Il bisfenolo A (BPA) è una delle plastiche più studiate presenti nei cibi. Di solito si trova negli involucri e imballaggi di plastica o contenitori per alimenti, e può penetrare nel cibo. Alcune analisi hanno dimostrato che il BPA può avere effetti negativi sugli ormoni riproduttivi, specialmente nelle donne [22].

Come evitare le microplastiche negli alimenti

Le microplastiche si trovano in molte diverse fonti alimentari. Non è però ancora ben chiaro in che modo influenzino la salute umana.

Le più alte concentrazioni di microplastiche nella catena alimentare sembrano essere nei pesci, in particolare nei molluschi.

Dato che si sa ancora poco su come le microplastiche possano influenzare la salute, non è necessario evitare del tutto i molluschi. Tuttavia, è sicuramente meglio accertarsi sulla buona qualità dei molluschi, acquistandoli da pescatori o venditori fidati.

Dato che alcune materie plastiche possono infiltrarsi negli alimenti dalle confezioni usate per il loro imballaggio, è buona norma limitare l'acquisto di cibi avvolti nella plastica. Ciò diminuisce l'esposizione alle microplastiche e previene altresì l'inquinamento causato dalla plastica.

In conclusione, le microplastiche sono presenti in tutto l'ambiente, compresi l'aria, l'acqua e il cibo. I frutti di mare, in particolare i molluschi, contengono le più alte concentrazioni di microplastiche. Al momento non è chiaro come le microplastiche influenzino la salute umana. I risultati degli studi condotti sugli animali e in provetta suggeriscono che potrebbero avere effetti negativi. Ridurre l'acquisto dei cibi confezionati in contenitori di plastica e l'uso di imballaggi alimentari in plastica sono i metodi più semplici ed efficaci per prevenire la diffusione della plastica nell'ambiente e nella catena alimentare. È un passo molto importante che può essere fatto da ognuno di noi e che può portare molti benefici all'ambiente e, di conseguenza, anche alla salute animale e umana.

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