Tutti i tipi di miele possiedono proprietà benefiche per la salute dell'organismo umano ma il miele di manuka è senza dubbio il migliore grazie alla sua elevata azione antibatterica. Vediamo quali sono le proprietà e i benefici del miele di manuka.
Origine
Il miele di manuka è originario della Nuova Zelanda, dove le api producono questo prezioso alimento dal nettare dei fiori della manuka, un arbusto il cui nome scientifico è Leptospermum scoparium. La potenza antibatterica del miele di manuka è proporzionale alla quantità di nettare al suo interno.
Proprietà antibatteriche
Il miele, in generale, possiede proprietà antibatteriche, principalmente per via del rilascio di perossido di idrogeno da parte degli enzimi contenuti in esso.
Il miele di manuka, a differenza degli altri, svolge un'attività antimicrobica supplementare grazie all'azione combinata di una sostanza chiamata methylglyoxal (MGO o metilgliossale) e un altro composto sinergico non ancora ben identificato.
L'attività di tali costituenti fa sì che l'efficacia antibatterica del miele di manuka non venga ostacolata dall'enzima catalasi, che invece ha un effetto deleterio sulle proprietà antimicrobiche degli altre qualità di miele.
Usi del miele di manuka
Il miele di manuka può essere utilizzato esternamente per curare le ferite e internamente per trattare le infezioni intestinali. In confronto ad altri tipi di miele, quello di manuka è due volte più efficace contro i microrganismi enterococchi (Enterococcus) e i batteri Escherichia coli, secondo quanto affermato dalla Waikato Honey Research Unit. Il miele di manuka è altresì in grado di distruggere lo Staphylococcus aureus, un batterio che infetta spesso le ferite.
Inoltre, è utile contro l'Helicobacter pylori, ovvero l'agente responsabile di alcuni tipi di ulcere allo stomaco. Uno studio pubblicato nel 2004 sulla rivista Journal of the International Academy of Peridontology ha anche dimostrato l'azione positiva di questo miele nel ridurre la placca dentale e il sanguinamento delle gengive.
I vantaggi del miele di manuka non finiscono qui perché una ricerca presentata e discussa nel 2008 al First International Symposium on Honey and Human Health (ovvero il primo simposio internazionale sul miele e la salute dell'uomo) ha evidenziato i benefici del miele sul sistema immunitario e sull'abbassamento dei livelli di cortisolo. Il cortisolo è un ormone dello stress, e minori livelli di questo ormone portano a una migliore risposta allo stress fisico e psicologico da parte dell'organismo.
Il miele inoltre contiene antiossidanti come la quercetina e l'acido caffeico, enzimi, e microrganismi probiotici (ovvero batteri sani che colonizzano l'intestino e lo proteggono da agenti patogeni).
Come guarire le ferite con il miele di manuka
Il miele di manuka può essere applicato direttamente sulla ferita per rimarginarla e distruggere i batteri privandoli di acqua, quindi impedendone lo sviluppo e la riproduzione. Il suo elevato contenuto di glucosio nutre i tessuti danneggiati e ne facilita la rigenerazione.
Grazie alla sua grande potenza antibatterica, il miele di manuka è particolarmente efficace per guarire le ferite infettate dallo Staphylococcus aureus resistente all'antibiotico meticillina (MRSA). Gli agenti patogeni che possono essere trattati con il miele di manuka sono: streptococco (Streptococcus), Pseudomonas aeruginosa, salmonella, Shigella, Pylori heliobactor e E. coli.
Altri usi del miele di manuka
Se assunto internamente, il miele di manuka, oltre a migliorare le difese immunitarie, costituisce un valido alleato per l'apparato digerente, contribuendo a placare disturbi quali il reflusso gastrico, l'indigestione, la sindrome dell'intestino irritabile, la colite ulcerosa e alcuni tipi di ulcere allo stomaco. Oltre a ciò, il miele di manuka è utile per trattare raffreddori, mal di gola e sinusite.
Le sigle UMF e MGO
La potenza del miele di manuka può essere misurata in due modi diversi. Attraverso l'UMF, una sigla che sta per Unique Manuka Factor (traducibile con "fattore unico di manuka"), che indica l'attività antibatterica della parte costituita da componenti diversi dal perossido di idrogeno.
Solitamente, i normali livelli di UMF sono di poco superiori a 10, percentuali più alte sono ovviamente migliori. L'UMF varia da 0 a 30. Un altro metodo per misurare l'efficacia del miele di manuka è attraverso il tasso di MGO, che misura la quantità specifica di methylglyoxal, il principale componente attivo antibatterico del nettare di manuka. I valori di MGO vanno da 100 a 550. Maggiore è il numero, maggiore è l'apporto di metilgliossale, quindi il potere antibiotico sale con l'aumentare di tale valore.
Prima di ricorrere al miele di manuka come cura naturale per la propria salute, si consiglia sempre di consultare un medico, sia per accertarsi di poter assumere tale rimedio sia per deciderne il dosaggio.