I crampi ai polpacci possono causare forti dolori che a volte costringono il nuotatore a fermarsi. Questo tipo di crampi è improvviso, quindi risulta abbastanza pericoloso, soprattutto se si sta nuotando lontano dalla riva o comunque in acque profonde. Se il nuotatore non è esperto o impreparato potrebbe rischiare l'annegamento. Se si viene sorpresi da un crampo al polpaccio durante il nuoto, è il corpo che sta lanciando un segnale per avvertire che manca qualcosa a livello di nutrienti oppure che si sta sbagliando nell'esecuzione dell'attività.
Idratazione ed elettroliti
Tra le cause principali dei crampi troviamo un'alimentazione e un'idratazione sbagliate. Anche se può sembrare inutile idratarsi mentre si è in acqua, in realtà durante il nuoto si suda proprio come in qualsiasi altra attività sportiva, e quindi si perdono liquidi. È consigliabile bere prima, durante e dopo la nuotata per ridurre i crampi al polpaccio.
Inoltre, i crampi al polpaccio possono indicare uno squilibrio elettrolitico dovuto a bassi livelli di magnesio, potassio e calcio. In questi casi è necessario un reintegro di minerali bevendo una bibita elettrolitica durante l'allenamento. In alternativa si può mangiare una banana, che è particolarmente ricca di potassio, oppure un'altra frutta.
Decondizionamento
Per decondizionamento, o deallenamento, si intende una riduzione consistente o una cessazione dell'attività fisica abituale, che ovviamente porta a essere meno in forma. Il decondizionamento può quindi essere una delle cause principali dei crampi ai polpacci, soprattutto quando si nuota. I muscoli deboli hanno una scarsa resistenza e non sono in grado di rispondere adeguatamente a un improvviso aumento dell'attività fisica. Ciò può provocare microfratture nel muscolo e mancanza di ossigeno, che causano crampi.
Bisogna prendersi il tempo necessario per aumentare gradualmente la durata e l'intensità delle sessioni di nuoto. Inoltre, si può anche aggiungere qualche sessione di allenamento con i pesi o altre attività aerobiche per migliorare la forma fisica generale e contrastare meglio la comparsa di crampi. Si consiglia anche l'esecuzione di stretching prima e dopo la nuotata nonché una fase iniziale di warm-up di 5-7 minuti (una camminata veloce o una nuotata lenta) in modo da proteggere i muscoli.
Crampi con le pinne
Quando si usano le pinne potrebbe verificarsi un aumentato dei crampi ai polpacci. Ciò è dovuto a una maggiore tensione muscolare nel momento in cui si cerca di controllare il movimento delle pinne per coordinarle con il proprio corpo. Prima di usare le pinne, nuotare un po' senza di esse, rilassando le caviglie e il corpo. Se si decide di usare le pinne, cominciare prima con quelle corte e nuotare sulla schiena, cercando di tendere il meno possibile i muscoli del polpaccio e usando tutta la gamba per effettuare la nuotata. Si consiglia di passare alle pinne più lunghe solo dopo che si è in grado di nuotare a faccia in giù con quelle corte senza avvertire alcun crampo alle gambe.
Posizione corretta delle caviglie
I crampi ai polpacci si verificano più spesso se si nuota a ritmi più veloci. Questo perché il piede allungato e rigido esercita una maggiore tensione sulle caviglie per dare più potenza alla gambata resistendo maggiormente all'acqua. La posizione assunta dalle caviglie non è naturale e può quindi causare la comparsa di crampi al polpaccio. Ciò avviene soprattutto quando le caviglie sono sottoposte a lunghi periodi stress per cui è necessario rallentare e consentire alle caviglie di rilassarsi, muovendole normalmente anziché tenerle in tensione.