In teoria, si dovrebbe essere in grado di digerire gran parte dei cibi che si mangiano. Tuttavia, il modo in cui alcuni alimenti vengono processati o preparati (si pensi alla farina bianca o alla frittura), per non parlare poi dello stile di vita sedentario, influiscono negativamente sul corretto funzionamento dell'apparato digerente. Ecco una guida degli alimenti migliori e peggiori per la nostra digestione.
Gli alimenti peggiori per la digestione
Cibi ad alto contenuto di grassi e/o fritti: sia gli alimenti ad alto contenuto di grassi cattivi sia le fritture possono affaticare e intasare lo stomaco, con conseguente reflusso acido e bruciori di stomaco.
I prodotti alimentari che contengono molti grassi cattivi possono inoltre causare steatorrea, ovvero un'elevata presenza di grassi nelle feci, che risulteranno quindi piuttosto chiare, oleose e con la tendenza a galleggiare più facilmente. In genere, per la salute di tutto l'organismo, bisogna stare il più lontano possibile dai cibi ricchi di grassi cattivi, in particolare grassi trans e idrogenati, soprattutto se si soffre di sindrome dell'intestino irritabile.
Peperoncino: le ricette piccanti o troppo speziate possono irritare le pareti dell'esofago e causare bruciori di stomaco. Questa situazione può colpire soprattutto le persone con la sindrome dell'intestino irritabile o coloro che già soffrono di bruciori di stomaco cronico o malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE).
Latticini: per gli intolleranti al lattosio, i prodotti caseari sono un vero problema poiché causano diarrea, eccessiva produzione di gas intestinali, gonfiore, e crampi addominali. L'intolleranza al lattosio si verifica quando l'organismo non riesce a produrre abbastanza lattasi, un enzima necessario per la scomposizione del lattosio (uno zucchero presente nel latte). La celiachia, la malattia di Crohn, e la chemioterapia possono danneggiare l'intestino, e portare così a una maldigestione del lattosio.
Se quindi si è intolleranti al lattosio, si consiglia ovviamente di evitare i prodotti lattiero-caseari, che comunque dovrebbero essere consumati con parsimonia da tutti, anche da chi è in perfetta salute, poiché sono tra i cibi più infiammatori per l'organismo.
Alcol: l'alcol rilassa il corpo, ma purtroppo rilassa anche lo sfintere esofageo, accrescendo la produzione di acidi gastrici, e facilitando così il reflusso gastrico o il bruciore di stomaco. Bere troppo alcool può altresì infiammare la mucosa dello stomaco, alterando alcuni enzimi e inibendo l'assorbimento di sostanze nutritive. Oltre a ciò, troppe bibite alcoliche possono portare a diarrea e crampi addominali. In genere, non si dovrebbero bere più di due bicchieri di vino al giorno per gli uomini e uno per le donne.
Frutti di bosco e semi: se da un lato è vero che i frutti di bosco sono molto salutari poiché ricchi di antiossidanti e nutrienti essenziali, dall'altro è anche probabile che le bacche contenenti piccoli semi rappresentano un problema a livello digestivo per le persone che soffrono di diverticolite, ovvero un'infiammazione dei diverticoli, in particolare di quello del colon.
In realtà le opinioni a tal proposito sono discordanti poiché fino a poco tempo fa si riteneva che semi, mais e alcuni tipi di frutta secca potessero peggiorare questa condizione, ma recenti studi hanno dimostrato che tale teoria non è valida. Tuttavia, se si avvertono problemi di digestione dopo il consumo di semi (per esempio semi di girasole o semi di zucca) e frutti di bosco, è comunque consigliabile provare a evitare tali alimenti per vedere se va meglio.
Peperoni: la cellulosa, una fibra presente soprattutto in peperoni, mais, melanzane, radicchio, cereali, e legumi, è molto difficile da digerire poiché il nostro organismo non possiede sufficienti enzimi capaci di scinderla. Per rendere più digeribili i peperoni bisogna privarli dell'epicarpo, ovvero della buccia, dove si concentra la gran parte della cellulosa.
Il peperone tuttavia risulta ancora meno digeribile degli altri alimenti con un elevato apporto di fibre insolubili poiché al suo interno troviamo altri due elementi poco digeribili: nella polpa sono presenti buone quantità di solanina, e nei suoi semi e nella parte bianca abbiamo la flavina. Quindi, per facilitare la digestione del peperone vanno rimossi anche semi e parte bianca.
Per quanto riguarda la solanina, questo alcaloide tossico è in realtà presente anche nelle patate, nei pomodori e nelle melanzane, seppure in minori quantità rispetto ai peperoni. Per rendere l'idea della tossicità di questo composto, le patate, quando vengono esposte alla luce o al freddo, producono una maggiore quantità di solanina, diventando di colore verde, e risultando immangiabili. Purtroppo non è possibile eliminare la solanina dai peperoni dato che si dovrebbe privarli della polpa, e in questo modo non rimarrebbe più nulla. Quindi, se dopo tutti gli accorgimenti presi in precedenza, ovvero pelare il peperone ed eliminare semi e parte bianca, il vegetale risulta ancora indigeribile, l'unica cosa da fare è provare a mangiarne di meno.
Caffè, tè e bevande gassate e/o zuccherate: Caffè, tè e bevande gassate o zuccherate non solo vanno a rilassare lo sfintere esofageo, provocando una maggiore acidità di stomaco, ma possono anche agire come diuretici e iperosmolari, richiamando liquidi nell'intestino e causando dissenteria, disidratazione e crampi.
Gli alimenti migliori per favorire la digestione
Yogurt con fermenti lattici vivi: nell'intestino sono presenti miliardi di batteri, molti dei quali formano colonie buone che aiutano a digerire meglio il cibo. Lo yogurt magro con fermenti lattici vivi contiene probiotici, ovvero batteri sani utili per migliorare la flora intestinale, facilitando così anche la digestione.
Cereali integrali: i cereali integrali e i prodotti da essi ricavati sono una'eccellente fonte di fibre alimentari, necessarie per una corretta digestione. In genere, una persona adulta dovrebbe assumere 20-35 grammi di fibre al giorno. Nei cereali integrali, la presenza di fibre varia da 6 a 10 grammi per 100 grammi di prodotto, mentre nei cereali raffinati le fibre scendono a 1-3 grammi su 100gr.
Le fibre inoltre aiutano a sentirsi più sazi più a lungo e contribuiscono ad abbassare il colesterolo. Il rovescio della medaglia è che un eccessivo consumo di fibre può portare a diarrea, gonfiore, gas intestinali. Quindi bisogna sempre cercare di introdurre alimenti ricchi di fibre in una dieta sana ed equilibrata affinché la digestione migliori davvero.
Frutta e verdura di stagione: sempre a proposito di fibre, è bene consumare vegetali di stagione poiché ricchi di questi composti, ma anche di tanti altri nutrienti essenziali per la salute di tutto l'organismo come vitamine, minerali, e antiossidanti.
Banane: le banane aiutano a ripristinare una normale funzione intestinale, soprattutto nei casi di diarrea. Questa frutta è ricca di elettroliti e soprattutto di potassio, elementi che vengono persi in grandi quantità quando si soffre di dissenteria.
Kimchi: il kimchi è un alimento fermentato di origine coreana costituito essenzialmente da cavolo, ravanello o cipolla, e diverse spezie. All'interno del kimchi è presente il Lactobacillus kimchii e altri batteri sani che aiutano a normalizzare la flora intestinale, migliorando entrambi i sistemi gastrointestinale e immunitario.
Finocchio: gli oli essenziali del finocchio conferiscono a questo vegetale elevate proprietà antispastiche e carminative, molto utili per diminuire la fermentazione nell'intestino, aiutando così a sgonfiare la pancia. Il finocchio è inoltre ricco di fibre sia solubili sia insolubili.
Zenzero: un consumo moderato di zenzero allevia la nausea, il vomito, la cinetosi (o chinetosi), i gas intestinali, la mancanza di appetito, e le coliche. Non bisogna esagerare con lo zenzero poiché è pur sempre una spezia, e più di 2-4 grammi di zenzero al giorno possono causare bruciori di stomaco, andando così a peggiorare la digestione anziché migliorarla.
Acqua: infine, ricordiamo l'importanza dell'acqua, componente essenziale del nostro corpo. L'acqua è fondamentale per la salute di tutti gli organi, per la formazione delle feci e per il corretto funzionamento dell'apparato digerente. Bisogna quindi bere regolarmente acqua durante l'arco della giornata.