L’ansia da separazione è un disturbo di tipo psicologico che interessa soprattutto i bambini in età scolare. Spesso si tratta di un disagio transitorio e le sue cause possono dipendere da più fattori. Si può ricorrere a diversi rimedi per affrontarlo, ma è importante capire l'entità del problema per valutare se sia necessario rivolgersi a uno specialista.
Ansia da separazione: cos'è e come riconoscerla
L’ansia da separazione configura uno stato di malessere in cui il bambino manifesta un'eccessiva agitazione di fronte all'allontanamento di una persona per lui significativa, in genere genitoriale. Può manifestarsi però anche in caso di allontanamento da un luogo considerato sicuro e familiare.
Una reazione caratterizzata da pianto o tristezza, che si verifica nel bambino al momento di doversi separare dalla mamma o dal papà, non sempre deve destare preoccupazione. Entro certi limiti è infatti normale e fisiologico provare ed esprimere malcontento. Quando allora si può parlare di ansia da separazione? Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), curato dall’American Psychiatric Association, parla di "disturbo o disordine da ansia da separazione" per indicare situazioni di grave disagio vissute dai bambini in età scolare. Più in particolare, secondo gli esperti di psicoterapia cognitivo-comportamentale dell’Istituto Beck, si possono individuare 3 tipologie di sintomi:
1. Sintomi fisici, come sudorazione, mal di pancia, accelerazione del battito cardiaco, ma anche mal di testa, palpitazioni o attacchi di panico;
2. Sintomi cognitivi, che corrispondo sia all'esplicitazione di paure che accada qualcosa di brutto a se stessi o ai propri genitori sia al rifiuto di andare a scuola oppure di dormire da soli;
3. Sintomi comportamentali, che si manifestano con pianto esagerato, rabbia, nervosismo, disturbi del sonno.
Normalmente questi sintomi scompaiono spontaneamente intorno ai 5 o 6 anni. Se invece continuano a essere presenti nella fasce di età successive, possono far pensare a un disturbo da ansia da separazione.
Ansia da separazione: le cause
A determinare l'insorgere di ansia da separazione sembra essere innanzitutto la genetica. Esistono infatti personalità naturalmente più predisposte alla preoccupazione e allo stress, più sensibili ed emotive, che facilmente provano disagio di fronte ai cambiamenti.
Tuttavia, hanno un ruolo fondamentale anche fattori ambientali, cognitivi ed educativi. Eventi come la separazione dei genitori, il cambiamento della scuola, il trasferimento in un'altra città o il trasloco in una nuova casa possono portare il bambino a dover fare i conti con la rinuncia alle sue certezze e alle sue abitudini, e a dover rielaborare la nuova situazione.
Dal punto di vista educativo, inoltre, un atteggiamento iper-protettivo, da parte di uno o entrambi i genitori, può ingenerare nel bambino il falso bisogno di doversi sentire sempre protetto e di non potercela fare da solo.
Anche eventi fortemente stressanti, come un lutto o una malattia di un familiare, una grave crisi dei genitori oppure la perdita di un amico o dell’animale domestico possono scatenare ansia da separazione o peggiorarla se già in essere.
Ansia da separazione: possibili rimedi
Per situazioni non particolarmente gravi, si può intervenire con efficacia per alleviare o eliminare i sintomi del disturbo. Per prima cosa non bisogna fare finta di niente. Al contrario, occorre parlare con il piccolo di quello che prova. Non sempre è facile ma può essere utile iniziare spiegando al bambino cosa sia l’ansia, dando un nome ai suoi sintomi, e rassicurandolo sulla normalità delle sensazioni e delle paure che sperimenta.
È molto importante mostrarsi sereni agli occhi del bambino: affrontare la situazione con preoccupazione comporterebbe il rischio di far aumentare il suo livello di ansia. I piccoli, infatti, colgono perfettamente le emozioni che vive un genitore, e percepire una costante tranquillità li rende più sicuri.
Un ruolo fondamentale è giocato poi dal modo in cui vengono organizzate le giornate. Pianificare impegni e spostamenti e metterne al corrente il bambino, informandolo anche sugli eventuali cambi di programma, è un ottimo rimedio per fargli vivere tranquillamente la quotidianità.
Accanto a questi accorgimenti, vi sono anche altri aspetti da non sottovalutare e che attengono per lo più allo stile di vita. Se il piccolo sta affrontando un periodo di forte stress (come quello connesso al disturbo da ansia da separazione) occorre fargli condurre una vita più sana ed equilibrata possibile, garantendo regolarità del sonno e assicurando un'alimentazione priva di cibi eccessivamente grassi, pesanti, o che possono causare infiammazioni o difficoltà digestive. Non devono inoltre mancare occasioni di svago, momenti di confronto con gli altri e partecipazione ad attività sociali.
Quando i sintomi sono particolarmente intensi o si protraggono a lungo nel tempo, il disturbo deve però essere portato all'attenzione di uno specialista. Soltanto un medico può valutare l'entità del problema causato dall'ansia da separazione e consigliare il tipo di intervento più adatto, che in genere consiste in sedute di terapia cognitivo-comportamentale.