Il significato del termine inglese coping è letteralmente "reagire" o "gestire", "far fronte". Le strategie di coping sono utili per fronteggiare determinate situazioni in modo da adattarsi a esse il più possibile. Con le strategie di coping l'individuo si impegna, in modo consapevole e sfruttando le proprie abilità, a risolvere i problemi personali e interpersonali, così da ridurre al minimo o tollerare lo stress o una situazione conflittuale. Di seguito, cercheremo di definire meglio cosa sono le strategie di coping e quali sono.
Le strategie di coping sono adattative (costruttive) e hanno lo scopo di eliminare o ridurre lo stress. Al contrario, possono esserci altre strategie di coping che vengono definite "maladattive" nel momento in cui aumentano lo stress. Il coping maladattivo viene anche identificato come non-coping.
Inoltre, la parola coping si riferisce generalmente alla capacità reattiva del soggetto, quindi alla risposta di coping che segue l'agente stressante (stressor), ovvero lo stimolo o gli stimoli circostanti che causano lo stress a livello psicofisico. Ciò differisce dal coping proattivo, in cui la risposta di coping mira a neutralizzare uno stressor futuro. Per quanto riguarda invece le strategie inconsce o non consapevoli (per esempio i meccanismi di difesa), queste sono generalmente escluse dall'area del coping.
Il funzionamento e l'efficacia del coping dipende dal tipo di stress, dall'individuo e dalle circostanze. Le risposte di coping sono parzialmente controllate dalla personalità (tratti abituali), ma anche in parte dall'ambiente sociale, in particolare dalla natura dell'ambiente stressante.
Quali sono le strategie di coping?
Le strategie di coping finora identificate sono centinaia [1]. Non si è ancora giunti a un accordo per quanto riguarda la classificazione di queste strategie all'interno di un'architettura più ampia. Spesso vengono delineate differenze comuni tra varie strategie contrastanti; per esempio orientate al problema vs orientate all'emozione; di attivazione vs di evitamento; cognitive vs comportamentali.
Le persone che utilizzano strategie orientate al problema cercano di affrontare la causa del loro problema. Lo fanno reperendo informazioni sul problema e apprendendo nuove competenze per gestirlo. Il coping orientato al problema mira a modificare o a eliminare la fonte dello stress. Le tre strategie di coping orientate al problema individuate da Folkman e Lazarus sono: prendere il controllo, cercare informazioni e valutare i pro e i contro.
Le strategie di coping incentrate sull'emozione invece riguardano: rilascio delle emozioni represse; distrazione; gestione delle ostilità; meditazione; rilassamento sistematico.
Le cinque strategie di coping orientate all'emozione identificate da Folkman e Lazarus sono:
- Negazione;
- Fuga o evitamento;
- Accettazione della responsabilità o della colpa;
- Autocontrollo;
- Rivalutazione positiva.
Il coping emozionale è un meccanismo volto ad alleviare il distress (stress cattivo) minimizzando, riducendo o prevenendo le componenti emotive dello stressor. Questo meccanismo può essere applicato in diversi modi, come per esempio:
- Cercare sostegno sociale;
- Riesaminare/rivalutare lo stressor in una luce positiva;
- Accettare la responsabilità;
- Esercitare l'autocontrollo;
- Allontanamento.
L'obiettivo di questo meccanismo di coping è quello di dare un nuovo senso o significato allo stressor oppure di trasferire l'attenzione lontano da esso. Per esempio, la rivalutazione dello stressor in una luce positiva cerca di trovare un significato più positivo a ciò che causa lo stress in modo da ridurre la componente emotiva dello stressor. L'evitamento del distress emotivo invece mira a tenere l'individuo lontano dai sentimenti negativi associati allo stressor.
Le strategie di coping orientate all'emozione sono adatte agli stressor che sembrano incontrollabili, come per esempio la diagnosi di una malattia terminale o la perdita di una persona amata.
Alcuni meccanismi di coping emozionale, come l'allontanamento o l'evitamento, possono essere utili per alleviare il problema per un breve periodo di tempo, ma possono essere dannosi quando utilizzati per periodi di tempo prolungati. Al contrario, i meccanismi di coping emozionale positivi, come la ricerca del sostegno sociale e la rivalutazione positiva, sono associati a esiti benefici.
Generalmente, le persone usano un insieme di diversi tipi di strategie di coping che variano nel tempo. Tutti questi metodi possono rivelarsi utili, ma alcuni sostengono che coloro che utilizzano le strategie di coping orientate al problema sono in grado di adattarsi meglio e affrontare le sfide della vita. I meccanismi di coping mirati al problema consentono all'individuo di avere un maggiore controllo percepito del loro problema, mentre il coping orientato all'emozione può talvolta portare a una riduzione del controllo percepito (coping maladattivo).
Strategie positive: coping adattativo o costruttivo
Tre le strategie di coping positive troviamo il coping proattivo, un tipo di coping che anticipa il problema. In tal modo si riduce lo stress derivante da una sfida difficile da gestire andando appunto ad anticipare ciò che accadrà, preparandosi così a fronteggiare la situazione.
Altre comuni strategie di coping positive sono il coping sociale, come per esempio la ricerca di sostegno sociale da parte di altri, e il coping orientato al significato, in cui la persona si concentra sul trarre un significato dall'esperienza stressante.
Anche l'umorismo può essere usato come strategia di coping positiva e può apportare molti benefici a livello emotivo e di salute mentale. Avere un approccio umoristico alla vita aiuta a minimizzare ulteriormente le esperienze stressanti. Anche i processi fisiologici sono influenzati dall'umorismo; per esempio, ridere può ridurre la tensione muscolare, aumentare il flusso di ossigeno al sangue, migliorare il sistema cardiovascolare e favorire la produzione di endorfine [2].
Per fronteggiare al meglio lo stress è importante avere un buono stato di salute fisica e mentale. Bisogna cercare di stare in salute e imparare a rilassarsi nel momento in cui si è sotto stress. Mentalmente è importante pensare positivo, valorizzarsi, riuscire a gestire bene il tempo a disposizione, programmare e pensare in anticipo, ed esprimere le proprie emozioni. Quando si è a contatto con gli altri bisogna comunicare con la gente e cercare nuove attività stimolanti. Se si seguono queste semplici strategie, risulterà più facile rispondere alle situazioni stressanti della propria vita.
Inoltre, un'alimentazione sana ed equilibrata, l'esercizio fisico svolto regolarmente, e un adeguato riposo contribuiscono molto alla gestione dello stress, così come le tecniche di rilassamento come il rilassamento muscolare progressivo.
Strategie negative: coping maladattivo o non-coping
Le tecniche di coping maladattive riescono a contenere o a ridurre solo i sintomi, ma nel frattempo il disturbo rimane o si rafforza. Le strategie di coping maladattive sono più efficaci nel breve termine, non nel lungo termine.
Tra le strategie di coping maladattive troviamo i cosiddetti safety behaviors a cui si ricorre spesso per fronteggiare l'ansia sociale; un esempio di tali comportamenti "di sicurezza" può essere quello di cercare scuse per sfuggire a una situazione potenzialmente scomoda. I safety behaviors, sebbene utili per ridurre l'ansia nell'immediato e nel breve termine, potrebbero diventare maladattivi a lungo termine andando a prolungare l'ansia e la paura verso situazioni che normalmente non sono minacciose o pericolose.
Queste strategie di coping interferiscono con la capacità della persona di dimenticare o di spezzare il legame tra la situazione stressante e i sintomi ansiosi a essa associati. Sono dunque strategie maladattive in quanto mantengono il disturbo.
Altri esempi di strategie di coping
Altri esempi di strategie di coping positive e negative piuttosto comuni sono: supporto emotivo o strumentale, negazione, autoaccusa, velleitarismo, distrazione, disimpegno comportamentale, abuso di sostanze come le droghe, i farmaci o l'alcool. Molte persone pensano che la meditazione sia utile non solo per calmare le proprie emozioni, ma anche per unire le persone, come una sorta di preghiera volta alla ricerca della pace interiore.
Esiste inoltre un'altra strategia di coping piuttosto diffusa, il cosiddetto "low-effort coping" che, come suggerisce l'espressione stessa, fa riferimento a una tipologia di coping in cui il soggetto si limita a mettere il minimo impegno/sforzo per affrontare la situazione stressante, come può accadere per esempio in alcuni gruppi minoritari nel tentativo di inserirsi nella cultura dominante. A volte, accade che gli studenti appartenenti a una minoranza a scuola si impegnano al minimo in quanto sono convinti di essere discriminati dalla cultura dominante.
In conclusione, le strategie di coping possono essere positive o negative, ovvero adattive o maladattive. Anche se le tecniche maladattive (negative o non-coping) possono aiutare l'individuo a fronteggiare lo stress nel breve termine non mirano a risolvere il problema alla base che causa lo stress, al contrario delle strategie di coping adattive (costruttive o positive).