12 Maggio 2014

Un dolore alla spalla che non va mai via? Può trattarsi dell'articolazione acromioclavicolare

by Più Vivi

L'articolazione acromioclavicolare (o acromion-clavicolare) è un'articolazione della spalla situata fra l'estremità laterale della clavicola e l'acromion scapolare. Quest'articolazione è di frequente soggetta a traumi e lussazioni, ma spesso il dolore non viene avvertito se non in momenti successivi all'evento traumatico, quando per esempio si poggia la spalla su qualche superficie oppure durante la notte quando si decide di dormire sul lato traumatizzato. Il fastidio può durare anche mesi prima del recupero completo.

Che tipo di problemi interessano l'articolazione acromioclavicolare?

I problemi più comuni che si verificano a livello dell'articolazione acromion-clavicolare sono artrite, fratture e lussazioni. L'artrite è una condizione caratterizzata dalla perdita di cartilagine nel legamento. Come per l'artrite che interessa le altre articolazioni del corpo, anche questa si presenta con dolore e gonfiore, in particolare quando si svolgono attività. Nel corso del tempo, l'articolazione può lacerarsi, causando gonfiore e formazione di speroni ossei nella zona interessata. Questi speroni rappresentano un sintomo dell'artrite e non la causa primaria del dolore. L'artrite legata all'articolazione acromioclavicolare è comune soprattutto nei sollevatori di pesi, in particolare con la panca, e in misura minore in coloro che praticano esercizi come il lento avanti con bilanciere in piedi, noto anche come military press. L'artrite dell'articolazione acromioclavicolare inoltre può essere presente quando si hanno problemi ai muscoli della cuffia dei rotatori.

Come trattare l'atrite all'articolazione acromioclavicolare

A oggi, non esiste un modo per sostituire la cartilagine danneggiata dall'artrite. Di conseguenza, il modo principale per tenere sotto controllo i sintomi dell'artrite è quello di modificare le proprie attività in modo da non aggravare la condizione. Applicare del ghiaccio sul legamento aiuta a diminuire il dolore e l'infiammazione. Comunemente, i farmaci utilizzati sono aspirina, paracetamolo e antinfiammatori (FANS). Si consiglia inoltre una corretta alimentazione, ricca di alimenti antinfiammatori tra cui frutta, verdura, frutta secca (con moderazione), e altri vegetali ricchi di antiossidanti, e povera di cibi infiammatori come carni rosse, latticini e altri grassi cattivi.

Cosa si può fare se questi trattamenti non funzionano

Se riposo, ghiaccio, dieta sana, e farmaci non funzionano, allora il passo successivo è quello di rivolgersi al medico, che molto probabilmente prescriverà una cura al cortisone. La chirurgia può essere indicata laddove le misure non chirurgiche falliscono. Poiché il dolore è causato dal contatto all'estremità delle ossa, l'intervento consisterà nella rimozione di una porzione di estremità della clavicola. La soluzione chirurgica solitamente consiste in una piccola incisione lunga circa 1,5-2 centimetri oppure nell'artroscopia, con varie piccole incisioni. Indipendentemente dalla tecnica utilizzata, il recupero e risultati sono pressappoco gli stessi. La maggior parte dei pazienti torna ad avere un movimento completo dell'articolazione dopo circa sei settimane, e ricomincia a praticare sport dopo dodici settimane.

In cosa consiste la separazione dell'articolazione acromioclavicolare

Quando l'articolazione acromioclavicolare si "separa" significa che i legamenti che collegano l'acromion e clavicola sono stati danneggiati, e le due strutture non risultano più allineate correttamente. La separazione dell'articolazione acromioclavicolare può essere lieve oppure grave, a seconda di quali legamenti vengono coinvolti e della gravità dello strappo. Un trauma di lieve entità determina uno stiramento semplice dei legamenti di supporto dell’articolazione (grado I); un trauma più severo può invece portare a una lesione parziale dei legamenti (grado II); traumi più gravi causano la rottura totale (grado III); fino ad arrivare alla lussazione completa della clavicola distale (grado IV).

Come trattare la separazione dell'articolazione acromion-clavicolare

Inizialmente è necessario ridurre il dolore dato che gli strappi possono risultare ferite molto dolorose. La tecnica più immediata è quella di immobilizzare il braccio al collo tramite appositi bendaggi o tutori, e applicare un impacco di ghiaccio alla spalla per 20-30 minuti ogni due ore, in base alle necessità.

Il trattamento comune prevede il ricorso a farmaci anti-infiammatori non-steroidei (FANS) e paracetamolo, che aiutano anche ad alleviare il dolore. Una volta che il dolore comincia gradualmente a diminuire, è importante iniziare a muovere dita, polso e gomito, e infine la spalla per evitare che gli arti si irrigidiscano. Le istruzioni su quando cominciare a fare questi movimenti dovrebbero essere fornite dal proprio medico o fisioterapista. Il tempo necessario per ritrovare un movimento completo dipende della gravità o dal grado della lesione. Solitamente il recupero da una separazione di grado I necessita di 10-14 giorni, mentre un grado III potrebbe richiedere fino a 8 settimane.

Le lesioni di grado I e II raramente richiedono un intervento chirurgico. Anche le lesioni di grado III di solito permettono il ritorno alla piena attività senza doversi sottoporre a interventi ma con qualche restrizione necessaria. Nelle lussazioni più gravi come quelle di grado IV oppure nei casi in cui il dolore persiste oltre il tempo di recupero, potrebbe essere necessario il ricorso alla chirurgia, ma i benefici devono essere valutati attentamente rispetto ai potenziali rischi. Il proprio medico saprà indicare con sicurezza se il problema alla spalla richiede interventi o meno.

Articolo tratto da AC Joint Injuries

Commenti e opinioni


Codice di sicurezza
Aggiorna

Commenti  

0 #1 Marcello pisano 2019-04-15 18:02
PENSO CHE NELL'ARTICOLO SI VOLEVA PARLARE DI ARTROSI DELL'ACROMION CLAVEARE E NON ARTRITE CHE INVECE è UNA PATOLOGIA AUTOIMMUNITARIA E C'ENTRA BEN POCO CON L'ARTROSI.
Citazione | Segnala all'amministratore