02 Novembre 2012

8 metodi per depurare il fegato

by Più Vivi

Tra le funzioni principali del fegato vi è quella di aiutare a disintossicare l'organismo dalle tossine presenti nel sangue, in particolare l'ammoniaca, nonché di emulsionare i grassi e contribuire al metabolismo di carboidrati e proteine. Dato che il fegato svolge circa 500 attività, è indispensabile tenere quest'organo in buona salute. Vediamo come fare per "ripulire" il fegato e mantenerlo depurato.

1. Ridurre gli alcolici

Uno dei nemici numero uno del fegato è l'alcol. Tale sostanza è un vero e proprio veleno che il fegato cerca di scomporre in composti innocui, ma se i livelli dell'alcol sono troppo elevati e se ne fa un uso regolare o abbondante, le cose cominciano a mettersi davvero male. Un abuso di alcolici può portare allo sviluppo di fegato grasso, infiammazioni epatiche, e cicatrizzazione permanente del fegato. Nei casi più gravi, l'organo potrebbe smettere di funzionare e si renderà necessario un trapianto di fegato.

2. Cibi contenenti zolfo

Si sa che un'alimentazione composta maggiormente da vegetali freschi e cibi integrali è fondamentale per la salute di tutto l'organismo. Tra questi, i cibi ricchi di zolfo sono tra i migliori per contribuire a sostenere e favorire le funzioni di disintossicazione del fegato. I composti di zolfo aumentano la solubilità nell'acqua degli agenti tossici, aiutando il fegato ad abbattere ed espellere più facilmente le sostanze di rifiuto. Gli ortaggi con maggiore apporto di zolfo sono broccoli, cavolo, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles, zucca, cipolle, porro e aglio. Tra i cibi non vegetali abbiamo le uova.

3. Fare attenzione a medicine e integratori

Alcuni farmaci, erbe e integratori vitaminici possono causare danni al fegato nel momento in cui si supera il dosaggio o vengono usati in combinazione tra loro, oppure vengono ingeriti regolarmente tutti i giorni. Gli effetti peggiorano se si soffre di qualche patologia epatica. I farmaci che possono danneggiare il fegato rientrano principalmente nelle seguenti categorie: paracetamolo o acetaminofene, agomelatina, amitriptilina, amiodarone, disulfiram (Antabuse), isoniazide, contraccettivi ormonali, metotressato, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), nitrofurantoina e statine. Per quanto riguarda invece le erbe e le vitamine a cui fare maggiormente attenzione abbiamo: kava-kava (un'erba sedativa), ma huang (un'erba della Medicina Tradizionale Cinese), vitamina A e niacina. Se si prendono una o più delle sostanze sopra indicate, bisogna farlo sotto il controllo del proprio medico, e sempre rispettando il dosaggio raccomandato. Anche se si assumono semplicemente degli integratori, vendibili tranquillamente senza ricetta, è necessario seguire la dose consigliata e, soprattutto, non farne un uso continuativo, ma interromperne l'assunzione almeno per una o due settimane.

4. Ridurre le fritture

Cibi fritti contengono tossine generate dal calore, i cosiddetti AGE (Advanced Glycation end Products) ovvero i prodotti finali di glicazione avanzata. Oltre a tali tossine, il fegato deve vedersela anche con un notevole apporto di grassi e calorie che solitamente abbondano negli alimenti fritti. Una dieta ricca di fritture e grassi può diminuire il numero di linfociti T (con conseguente abbassamento delle difese immunitarie) e portare a sviluppare un fegato grasso, oltre che a infiammazioni epatiche.

5. Limone

Acqua e limone non è solo una bevanda rinfrescante e idratante, ma contribuisce anche a sciogliere il muco, favorisce la produzione di bile, aiuta la digestione e facilita l'abbattimento dei grassi. Davvero niente male per una limonata fatta in casa! A proposito, per una buona dose, spremere mezzo limone in 500 ml di acqua. Per aumentare l'effetto è consigliabile aggiungere un po' d'acqua calda.

6. Erbe

Il mondo vegetale offre diversi rimedi naturali per aiutare a proteggere e rinforzare organi quali fegato e cistifellea, tra questi abbiamo:

  • Curcuma (Curcuma longa): si tratta una rinomata spezia con capacità antinfiammatorie. La curcuma contiene curcumina, una sostanza particolarmente efficace per proteggere il fegato dalle epatossine. Tuttavia, dato che la curcuma favorisce lo svuotamento della cistifellea, il suo uso non è raccomandato per coloro che soffrono di calcoli biliari;
  • Jin Qian Cao (Herba lysimachiae): nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC), la Jin Qian Cao (letteralmente "erba moneta d'oro") viene utilizzata per favorire la diuresi e per alleviare la sensazione di calore a reni, fegato e cistifellea. Quest'erba è impiegata anche per trattare pazienti che soffrono di calcoli renali, biliari e vescicali; inoltre, imbevuta con l'alcol, la Jin Qian Cao viene applicata esternamente come olio per massaggiare e placare gonfiori, dolori e lividi;
  • Cardo mariano (Silybum marianum): i semi del cardo mariano contengono silimarina, un gruppo di composti dalle proprietà depurative che proteggono il fegato da malattie gravi come il cancro, contrastando altresì la perossidazione lipidica;
  • Phyllanthus niruri: quest'erba è un po' l'equivalente del cardo mariano, grazie ai suoi effetti anti-epatotossicità. Il Phyllanthus niruri viene impiegato principalmente nella medicina tradizionale del Sud America per trattare calcoli e renella;

L'uso di erbe e integratori naturali deve essere sempre approvata anche dal proprio medico, sia per accertarsi della non pericolosità del rimedio sul proprio organismo sia per deciderne le dosi da assumere.

7. Cercare di tenersi lontani dalle tossine ambientali

Sfortunatamente, per via dell'inquinamento e altri fattori, gli ambienti che frequentiamo sono sempre più esposti a sostanze potenzialmente nocive, che danneggiano la salute del nostro organismo, provocando altresì infiammazioni al fegato. Le fonti di inquinamento più comuni sono: fumo di sigaretta, smog, liquidi tossici e vapori tossici come quelli di diluenti, solventi, sostanze per la pulizia della casa e pesticidi.

8. Mantenere la calma

Questo è un concetto che appartiene alla Medicina Tradizionale Cinese (MTC), e per alcuni potrebbe essere un po' difficile da capire. In sintesi, emozioni incontrollate possono causare squilibri nell'organismo e portare a sviluppare malattie. In questo caso, frequenti episodi di rabbia, irritabilità, risentimento e frustrazione, verso se stessi o verso altri, portano a un ristagnamento del qi nel fegato, causando una serie di alterazioni a livello di salute. Quindi, ogni volta che ci si sta per arrabbiare per piccole cose, meglio lasciar perdere perché non vale davvero la pena.

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