Il jet lag è una condizione psicologica che si verifica quando il normale ritmo circadiano del corpo viene interrotto, provocando un conseguente affaticamento e disturbo del sonno.
Il termine "circadiano" deriva dal latino circa diem e significa "intorno al giorno"; questo vocabolo sta a indicare un ciclo di 24 ore, scandito dal nostro orologio biologico interno. Il jet lag si verifica spesso dopo aver viaggiato ad altà velocità attraversando molteplici zone di fusi orari. I sintomi più comuni includono stanchezza, incapacità di concentrarsi, sensazione di disorientamento e talvolta mal di testa. Tuttavia, non c'è bisogno di prendere un volo transcontinentale per sperimentare il jet lag; infatti, anche le persone che cominciano il proprio turno di lavoro di notte, possono incorrere in situazioni di jet lag.
Allora, vediamo insieme come si possono combattere i disturbi e lo stress causati dal jet lag.
1. Giocare d'anticipo - Il primo passo per limitare i sintomi dovuti al jet lag consiste nel prevenirli. Prima di partire, quando si è sull'aereo, si raccomanda di iniziare a far abituare il proprio corpo all'orario del paese di destinazione. È necessario quindi impostare l'orologio all'ora corrispondente a quella di destinazione, e probabilmente bisognerà saltare qualche pasto che verrà servito mentre si sta dormendo.
Poiché l'aria della cabina di un jet è secca, si consiglia di rimanere idratati bevendo acqua o succo di frutta. È sconsigliato assumere bevande con caffeina come caffè e tè perché possono influenzare il ciclo sonno/veglia. Anche l'alcol deve essere evitato in quanto è un diuretico e influenza il normale ritmo circadiano delle funzioni renali.
2. Un buon sonno - Se si prevede di arrivare a destinazione durante il giorno, si consiglia di farsi una bella dormita di circa sei ore prima di atterrare. Il problema però è che si può aver cominciato il proprio volo nel bel mezzo del pomeriggio, dunque, come ci si può aspettare di addormentarsi? Un trucco è quello di mangiare un pasto ad alto contenuto di carboidrati. I carboidrati infatti sono noti perché inducono facilmente sonnolenza. Alcuni individui, tuttavia, non riescono proprio a dormire per sei ore nel bel mezzo del giorno, mentre altri sono agitati per via del volo o sono troppo ansiosi di arrivare, e in questo caso possono venire in soccorso farmaci non benzodiazepinici. Se si arriva a destinazione completamente riposati, c'è maggiore probabilità che il nostro orologio biologico si adatti più rapidamente.
3. Rimanere svegli - La maggior parte dei viaggiatori è unanimemente concorde sul fatto che, se nel paese di destinazione è ancora giorno, uno dei modi migliori per superare il jet lag è quello di resistere al sonno oppure, al contrario, evitare di rimanere svegli, se quando si arriva è notte. Ciò che è più importante capire sulla questione del jet lag è che il proprio orologio biologico continua a ticchettare. Per cui, senza una qualche spinta da parte nostra, sarà solo più difficile e più lento adattarsi al nuovo ambiente. Di per sé, il corpo manifesta difficoltà maggiori all'adattamento se non si fa uno sforzo per aiutarlo a regolarsi.