Gli ftalati sono composti chimici comunemente impiegati a livello industriale in tantissimi prodotti di uso quotidiano. Il loro utilizzo però non è affatto salutare e per questo, soprattutto negli ultimi anni, sono state sollevate molte critiche a riguardo. Tra le malattie più diffuse a causa degli ftalati vi sono cancro, danni neurologici e problemi nello sviluppo fetale.
Purtroppo, gli ftalati sono davvero dappertutto e per questo motivo la loro completa eliminazione è praticamente impossibile. Tuttavia, un po' per volta, si può riuscire a limitare l'esposizione agli ftalati. Vediamo come fare.
Gli ftalati sono ampiamente usati in aggiunta alla plastica per renderla più flessibile, per cui troviamo tali sostanze in bottiglie, buste, borse, utensili, contenitori e vaschette di ogni genere. Ma il loro impiego non si limita alla plastica. Qui sotto vi proponiamo un elenco dei prodotti che possono contenere ftalati:
- materiali da costruzione (in particolare tubi e cavi);
- piastrelle
- vernici;
- inchiostri per stampanti;
- cera;
- tappezzeria e rivestimenti in polivinile;
- materiali per imballaggio;
- detersivi e tensioattivi;
- tendine per la doccia;
- argilla da modellare;
- giocattoli;
- adesivi;
- prodotti farmaceutici (per rendere le capsule gastroresistenti);
- prodotti alimentari preconfezionati;
- contenitori per alimenti;
- alcuni tessuti;
- articoli per la pulizia;
- profumo;
- cosmetici;
- idratanti;
- smalto per le unghie;
- sapone liquido;
- prodotti spray;
- prodotti per la cura personale;
- shampoo;
- lacca;
- lozioni per bambini;
- creme contraccettive;
- prodotti per calafataggio;
Come si può notare dall'elenco, gli ftalati vengono utilizzati anche in shampoo, lozioni, e vari prodotti per bambini, ed è proprio questo uno dei maggiori problemi, soprattutto dopo che il Seattle Children’s Hospital Research Institute ha accertato la presenza di ftalati nelle urine di bambini aventi un'età compresa tra i 2 e i 28 mesi. Alcuni provvedimenti sono già stati presi per ridurre l'esposizione dei più piccoli a questi composti chimici; per esempio, nel 2006, la CEE ha vietato l'utilizzo degli ftalati nella produzione di biberon, nei giocattoli (che i bambini facilmente mettono in bocca), e nelle posate.
Purtroppo, secondo diverse ricerche (per chi volesse approfondire, in fondo ci sono i link), il problema degli ftalati comincia sin dal grembo materno, quando l'esposizione della madre a tale sostanza potrebbe interferire con lo sviluppo endocrino e sessuale del nascituro. Gli ftalati infatti sono stati definiti perturbatori endocrini, che causano una femminilizzazione del bambino, riducendo altresì la distanza tra ano e genitali. Oltre a ciò, si potrebbe avere una riduzione della grandezza del pene e, una volta adulti, una diminuzione nel numero e nell'efficienza degli spermatozoi.
Altre malattie collegate agli ftalati sono: diabete, malattie alle vie respiratorie, lupus, problemi riproduttivi, cancro, danni cerebrali nei neonati, sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
► Come ridurre l'esposizione agli ftalati?
1. Evitare cibi in scatola, mangiando il più possibile quelli freschi.
2. Evitare i deodoranti ambientali. In alternativa esistono ottimi oli essenziali.
3. Leggere le etichette dei cosmetici, assicurandosi che siano privi di ftalati.
4. Leggere le etichette di shampoo, balsamo, deodorante, dentifricio e sapone, evitando quelli contenenti ftalati, oppure ridurre la quantità dei prodotti che si usano.
5. Utilizzare vernici che non contengono composti organici volatili (COV o VOC).
6. Acquistare giocattoli fabbricati con materiali naturali quali per esempio il legno, ed evitare gli articoli di scarsa qualità.
7. Utilizzare il più possibile contenitori in vetro anziché in plastica.
8. Utilizzare detersivi biologici.
9. Usare prodotti naturali/biologici anche per la pulizia della casa.
10. Conservare i liquidi come per esempio l'acqua in bottiglie di vetro.
In questo articolo abbiamo illustrato i possibili rischi che si corrono con l'esposizione eccessiva agli ftalati. Abbiamo inoltre visto come, nonostante questi composti chimici siamo praticamente dappertutto, è possibile diminuire il contatto con essi prestando un po' di attenzione e ricorrendo a prodotti alternativi.
Alcune ricerche sui problemi causati dagli ftalati:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1849934/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/?term=10.1289/ehp.8100
http://www.ehjournal.net/content/3/1/8