Il fuoco di Sant'Antonio (Herpes zoster) è un'affezione virale provocata dal virus della varicella che colpisce l'epidermide. La malattia si presenta come un'eruzione cutanea e con delle vescicole spesso molto vicine fra di loro. Questo disturbo generalmente attacca l'organismo in un momento di debolezza del sistema immunitario, o anche in periodi nei quali lo stress è particolarmente intenso. Solitamente, il fuoco di S. Antonio tende a scomparire nell'arco di poche settimane, se non insorgono complicazioni; a ogni modo di seguito vedremo alcuni rimedi naturali efficaci per accelerare la guarigione.
Il trattamento medico comprende, in genere, analgesici per ridurre il dolore e corticosteroidi per via orale per trattare l'infiammazione. Esistono, oltre che ai rimedi tradizionali, anche delle cure naturali per affrontare sopratutto il dolore che la malattia causa (dal momento che le vescicole tendono a scomparire da sole); salvo restando, ovviamente, la necessità di far seguire regolarmente lo sviluppo della malattia a un medico per scongiurare eventuali complicanze.
Rimedi naturali per il fuoco di S. Antonio
Un primo rimedio che mira a essiccare le vescicole causate dal fuoco di Sant'Antonio è l'utilizzo dell'olio essenziale di Tea Tree, o albero del tè: si procede imbevendo un panno o un batuffolo di cotone con poche gocce di olio essenziale diluito con l'acqua, quindi si appone con delicatezza il rimedio sulla zona da trattare; è necessario ripetere l'operazione almeno tre-quattro volte al giorno.
Il tarassaco (Taraxacum officinale), o dente di leone, è un altro rimedio erboristico molto utile contro l'Herpes zoster, grazie ai suoi effetti terapeutici e alle sue proprietà antinfiammatorie può infatti ridurre il dolore. Basta preparare delle tisane con le foglie della pianta, e una volta raffreddate applicarle con un panno imbevuto tamponando la zona colpita dal disturbo. L'efficacia del tarassaco è forse ancora più utile se la tisana viene bevuta dato che si tratta di un'erba ricca di sali minerali e vitamina C, nutrienti essenziali per migliorare il sistema immunitario, e quindi facilitare la guarigione. Si possono assumere fino a tre o quattro tazze di tisana quotidianamente.
Anche il miele, se applicato sulla parte colpita, tende a eliminare le vescicole per via delle sue proprietà antibatteriche e igroscopiche. Il trattamento va ripetuto più volte al giorno, lasciando agire il miele per almeno 20 minuti, dopodiché va lavato via delicatamente con acqua.
L'unghia di gatto (Uncaria tomentosa) è una pianta medicinale che si può reperire in erboristeria; essa è un potente antinfiammatorio e antivirale che va applicato allo stesso modo del tarassaco. Non utilizzare questo rimedio naturale in gravidanza.
La calendula risulta utile per attenuare il rossore e la desquamazione della cute causate dal fuoco di Sant'Antonio. Quest'erba va impiegata come impacco freddo, quindi allo stesso modo del tarassaco e dell'unghia di gatto. In alternativa, si può acquistare la pomata oppure l'olio di calendula.
L'echinacea è una pianta erbacea ad azione antivirale, molto utile per accrescere le difese immunitarie, grazie anche al suo elevato apporto di vitamina C. Le sue caratteristiche antivirali sono dovute principalmente all'acido caffeico. L'echinacea va quindi assunta sotto forma di tisana immunostimolante.
Oltre a questi rimedi erboristici, per alleviare il fuoco di Sant'Antonio si possono fare dei bagni con il bicarbonato di sodio oppure ricorrere alla crioterapia, applicando borse di ghiaccio sulle zone doloranti, intorpidendole. Inoltre, per rinforzare il sistema immunitario, è bene consumare alimenti ricchi di vitamina C e sali minerali, quindi frutta e verdure di stagione, preferibilmente biologiche, in modo da essere sicuri che non si assumano composti chimici dannosi. Sempre per quanto riguarda la dieta, bisognerebbe invece limitare il consumo di cibi acidi come carni, formaggi, fritture, grassi saturi e trans, e prodotti ricchi di conservanti e coloranti.
Prima di ricorrere ai rimedi naturali per trattare il fuoco di Sant'Antonio è bene sentire il parere del proprio medico, che saprà certamente individuare la cura più adatta al proprio caso specifico.