Nonostante non sia ancora possibile conoscere quali sono le esatte cause che portano alla demenza senile di tipo Alzheimer, diverse ricerche dimostrano come alcune scelte alimentari e stili di vita sono strettamente legati a una diminuzione del rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.
Vediamo nel dettaglio quali sono questi studi e cosa ci suggeriscono per aiutare a prevenire l'Alzheimer:
Centrifughe di verdura
Secondo una ricerca pubblicata nell'American Journal of Medicine, coloro che bevono tre o più porzioni di succhi di frutta e verdura durante la settimana riducono di circa il 75% il rischio di sviluppare l'Alzheimer rispetto alle persone che ne bevono meno di un bicchiere a settimana. Se non si dispone di una centrifuga, si consiglia comunque di mangiare molta verdura. I polifenoli contenuti in questi alimenti riescono a contrastare i danni ossidativi causati dal peptide beta-amiloide, riducendo il rischio di sviluppare l'Alzheimer negli individui che appartengono a famiglie in cui il morbo era solito manifestarsi in età relativamente precoce.
Acidi grassi omega-3
Uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience evidenzia che una dieta ricca di acidi grassi omega-3, in particolare l'acido docosaesaenoico (DHA), è in grado di rallentare la progressione del morbo di Alzheimer. Dunque, il consumo di alimenti ricchi di omega-3 è essenziale per mantenere sano il sistema nervoso, in modo da contrastare le sue disfunzioni dovute alla demenza senile di tipo Alzheimer.
Alcuni cibi ricchi di omega-3 sono:
- Olio di fegato di merluzzo;
- Noci e mandorle (meglio se prima vengono lasciate in ammollo in acqua per un paio d'ore);
- Alghe marine e microalghe (in particolare Crypthecodinium Cohnii);
- Semi di lino freschi;
- Portulaca (Portulaca oleracea);
- Salmone;
Peso forma
Con il passare del tempo, i soggetti in sovrappeso con un'età intorno ai 40 anni hanno un rischio maggiore di sviluppare il morbo di Alzheimer rispetto ai loro coetanei che non sono in sovrappeso. Questo è quanto confermato da una ricerca presentata nell'American Academy of Neurology dell'aprile 2006.
I pericoli dell'alluminio
Secondo il National Institutes of Health, alcuni composti di alluminio sono tra gli elementi più pericolosi che causano problemi di degenerazione neurologica e quindi l'Alzheimer.
Purtroppo, è impossibile evitare completamente l'esposizione all'alluminio perché è molto presente nelle nostre vite, a cominciare dall'aria e dall'acqua inquinate, però è possibile ridurre il contatto con questo elemento. Alcune fonti di alluminio sono: deodoranti per la pelle, anti-traspiranti, vaschette d'alluminio in cui si può cuocere direttamente il cibo (evitare soprattutto di usarle per verdure, pomodori e altri alimenti alcalini e acidi), quindi cibo preconfezionato in vaschette d'alluminio, alcuni farmaci da banco come l'aspirina e gli antiacidi, alcuni tipi di formaggio nel cui processo di lavorazione è stato usato l'agente emulsionante denominato Basic SALP (Basic Sodium Aluminum Phospate).
Evitare vaccini e altre potenziali fonti di mercurio
In uno studio pubblicato nel 2001 dalla rivista NeuroReport, l'inalazione dei vapori di mercurio può causare danni neurologici del tutto simili a quelli riscontarti nei soggetti affetti da Alzheimer.
Le fonti più comuni di esposizione al mercurio sono:
- Thimerosal (un conservante usato in molti vaccini);
- Amalgama dentale per le otturazioni;
- Alcuni pesci grandi come tonno, verdesca, sgombro, marlin, cernia, pesce spada;
- Lampade fluorescenti frantumate;
Attività stimolanti
Per mantenere le cellule del nostro cervello forti e sane, bisogna allenarle costantemente. Se il lavoro che si fa non lo permette perché ripetitivo e poco creativo, è necessario almeno coltivare un hobby. Ciò non solo riduce il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer, ma aiuta a stare meglio e a sentirsi più vitali.
Sintomi
Secondo la Alzheimer's Association sono 10 i sintomi a cui prestare attenzione:
- 1. Facilità nel dimenticare soprattutto i fatti più recenti (amnesia anterograda);
- 2. Difficoltà nell'eseguire semplici compiti che fino a quel momento si è sempre compiuti facilmente, e che non dipendono da problemi fisici, per esempio allacciarsi le scarpe o abbottonarsi la camicia (aprassia);
- 3. Incapacità di riconoscere alcuni oggetti di uso quotidiano e il loro utilizzo (agnosia);
- 4. Difficoltà a ricordare il nome di oggetti di uso comune, anche se questi vengono riconosciuti (anomia);
- 5. Disorientamento spazio-temporale, quindi incapacità di muoversi in luoghi familiari, e confondere giorni, mesi, anni;
- 6. Incapacità di giudicare e valutare all'interno di un determinato contesto socio-ambientale;
- 7. Difficoltà nell'eseguire semplici operazioni matematiche o logiche (acalculia);
- 8. Tendenza a perdere di continuo alcuni oggetti, dimenticandoli in luoghi diversi dal solito (per esempio mettere le chiavi nel forno);
- 9. Cambiamenti improvvisi dell'umore e/o della personalità;
- 10. Perdita di iniziativa e interesse verso sé e gli altri.
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