16 Luglio 2012

6 modi per aiutare a prevenire l'Alzheimer

by Più Vivi

Nonostante non sia ancora possibile conoscere quali sono le esatte cause che portano alla demenza senile di tipo Alzheimer, diverse ricerche dimostrano come alcune scelte alimentari e stili di vita sono strettamente legati a una diminuzione del rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.

Vediamo nel dettaglio quali sono questi studi e cosa ci suggeriscono per aiutare a prevenire l'Alzheimer:

Centrifughe di verdura

Secondo una ricerca pubblicata nell'American Journal of Medicine, coloro che bevono tre o più porzioni di succhi di frutta e verdura durante la settimana riducono di circa il 75% il rischio di sviluppare l'Alzheimer rispetto alle persone che ne bevono meno di un bicchiere a settimana. Se non si dispone di una centrifuga, si consiglia comunque di mangiare molta verdura. I polifenoli contenuti in questi alimenti riescono a contrastare i danni ossidativi causati dal peptide beta-amiloide, riducendo il rischio di sviluppare l'Alzheimer negli individui che appartengono a famiglie in cui il morbo era solito manifestarsi in età relativamente precoce.

Acidi grassi omega-3

Uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience evidenzia che una dieta ricca di acidi grassi omega-3, in particolare l'acido docosaesaenoico (DHA), è in grado di rallentare la progressione del morbo di Alzheimer. Dunque, il consumo di alimenti ricchi di omega-3 è essenziale per mantenere sano il sistema nervoso, in modo da contrastare le sue disfunzioni dovute alla demenza senile di tipo Alzheimer.

Alcuni cibi ricchi di omega-3 sono:

  • Olio di fegato di merluzzo;
  • Noci e mandorle (meglio se prima vengono lasciate in ammollo in acqua per un paio d'ore);
  • Alghe marine e microalghe (in particolare Crypthecodinium Cohnii);
  • Semi di lino freschi;
  • Portulaca (Portulaca oleracea);
  • Salmone;

Peso forma

Con il passare del tempo, i soggetti in sovrappeso con un'età intorno ai 40 anni hanno un rischio maggiore di sviluppare il morbo di Alzheimer rispetto ai loro coetanei che non sono in sovrappeso. Questo è quanto confermato da una ricerca presentata nell'American Academy of Neurology dell'aprile 2006.

I pericoli dell'alluminio

Secondo il National Institutes of Health, alcuni composti di alluminio sono tra gli elementi più pericolosi che causano problemi di degenerazione neurologica e quindi l'Alzheimer.

Purtroppo, è impossibile evitare completamente l'esposizione all'alluminio perché è molto presente nelle nostre vite, a cominciare dall'aria e dall'acqua inquinate, però è possibile ridurre il contatto con questo elemento. Alcune fonti di alluminio sono: deodoranti per la pelle, anti-traspiranti, vaschette d'alluminio in cui si può cuocere direttamente il cibo (evitare soprattutto di usarle per verdure, pomodori e altri alimenti alcalini e acidi), quindi cibo preconfezionato in vaschette d'alluminio, alcuni farmaci da banco come l'aspirina e gli antiacidi, alcuni tipi di formaggio nel cui processo di lavorazione è stato usato l'agente emulsionante denominato Basic SALP (Basic Sodium Aluminum Phospate).

Evitare vaccini e altre potenziali fonti di mercurio

In uno studio pubblicato nel 2001 dalla rivista NeuroReport, l'inalazione dei vapori di mercurio può causare danni neurologici del tutto simili a quelli riscontarti nei soggetti affetti da Alzheimer.

Le fonti più comuni di esposizione al mercurio sono:

  • Thimerosal (un conservante usato in molti vaccini);
  • Amalgama dentale per le otturazioni;
  • Alcuni pesci grandi come tonno, verdesca, sgombro, marlin, cernia, pesce spada;
  • Lampade fluorescenti frantumate;

Attività stimolanti

Per mantenere le cellule del nostro cervello forti e sane, bisogna allenarle costantemente. Se il lavoro che si fa non lo permette perché ripetitivo e poco creativo, è necessario almeno coltivare un hobby. Ciò non solo riduce il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer, ma aiuta a stare meglio e a sentirsi più vitali.

Sintomi

Secondo la Alzheimer's Association sono 10 i sintomi a cui prestare attenzione:

  • 1. Facilità nel dimenticare soprattutto i fatti più recenti (amnesia anterograda);
  • 2. Difficoltà nell'eseguire semplici compiti che fino a quel momento si è sempre compiuti facilmente, e che non dipendono da problemi fisici, per esempio allacciarsi le scarpe o abbottonarsi la camicia (aprassia);
  • 3. Incapacità di riconoscere alcuni oggetti di uso quotidiano e il loro utilizzo (agnosia);
  • 4. Difficoltà a ricordare il nome di oggetti di uso comune, anche se questi vengono riconosciuti (anomia);
  • 5. Disorientamento spazio-temporale, quindi incapacità di muoversi in luoghi familiari, e confondere giorni, mesi, anni;
  • 6. Incapacità di giudicare e valutare all'interno di un determinato contesto socio-ambientale;
  • 7. Difficoltà nell'eseguire semplici operazioni matematiche o logiche (acalculia);
  • 8. Tendenza a perdere di continuo alcuni oggetti, dimenticandoli in luoghi diversi dal solito (per esempio mettere le chiavi nel forno);
  • 9. Cambiamenti improvvisi dell'umore e/o della personalità;
  • 10. Perdita di iniziativa e interesse verso sé e gli altri.

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