Il diabete è una patologia causata da un'alterazione metabolica dovuta a un calo di attività dell'insulina, che porta a un'elevata concentrazione di glucosio nel sangue. Nello specifico, il diabete viene causato da una ridotta disponibilità dell'insulina oppure da qualcosa che ostacola l'azione di tale ormone, o ancora da una combinazione dei due fattori. Per trattare efficacemente il diabete c'è innanzitutto bisogno di una dieta sana e variegata, e di praticare attività fisica regolarmente. Di seguito illustreremo inoltre 7 erbe e piante che possono aiutare a trattare il diabete in modo naturale.
Banaba
L'estratto ricavato dalle foglie della Banaba (Lagerstroemia speciosa L.) sono un buon aiuto naturale per regolare i livelli di zuccheri nel sangue, contribuendo a trattare il diabete di tipo 2, e costituendo un ottimo coadiuvante per il diabete di tipo 1. Tali estratti infatti contengono un composto triterpenoide noto come acido corosolico che, in modo del tutto simile all'insulina, facilita il trasporto di glucosio nel sangue, favorendone l'assorbimento e l'impiego a livello cellulare. L'acido corosolico è conosciuto anche come "fitoinsulina" proprio per via delle sue capacità ipoglicemizzanti. Per approfondire, leggi: Banaba: un aiuto naturale contro diabete e obesità.
Fieno greco
Diversi studi, tra cui uno pubblicato nel 2001 sul The Journal of the Association of Physicians of India, affermano che i semi di fieno greco (Trigonella foenum-graecum) sono efficaci nel controllare i livelli di glucosio nel sangue, aumentare la sensibilità all'insulina, e diminuire il colesterolo cattivo. Molto probabilmente gli effetti positivi di quest'erba sono dovuti al suo alto apporto di fibre e alla presenza di un aminoacido conosciuto come 4-idrossi-isoleucina, particolarmente utile per stimolare la secrezione d'insulina.
Oputia
Gli estratti di opuntia (Opuntia streptacantha), una pianta succulenta originaria del Messico, possono rallentare l'assorbimento di glucidi e di lipidi alimentari, dimostrandosi un buon rimedio naturale per coloro che soffrono di diabete e obesità. Tuttavia, l'assunzione di tale erba deve essere ben monitorata dal proprio medico perché i diabetici possono incorrere in picchi ipoglicemici.
Gymnema sylvestre
Il nome indiano di questa pianta è Gumar, traducibile in italiano con l'espressione "distruttore/eliminatore di zuccheri". In India infatti le foglie di Gymnema silvestre vengono utilizzate da secoli per contribuire a tenere a bada il livello di zuccheri nel sangue. Il principio attivo di questa pianta è l'acido gymnemico, che svolge un'azione ipoglicemizzante andando ad accrescere il metabolismo del glucosio a livello cellulare, e inibendo l'assorbimento di zuccheri nell'intestino.
Enotera o Enagra comune
L'olio ottenuto dai semi di enotera (Oenothera biennis) contiene circa il 10 per cento di acido gamma-linolenico (GLA). Secondo alcune ricerche, tra cui uno studio inglese pubblicato sulla rivista Diabetes Care, l'acido gamma linoleico è capace di ridurre e prevenire i disturbi causati dalla neuropatia diabetica.
Ginseng
Sul ginseng si hanno molti pareri contrastanti, ma diversi studi hanno dimostrato che può avere un significativo effetto ipoglicemico. Quest'erba cinese può rallentare l'assorbimento dei carboidrati, favorire l'utilizzo di glucosio nelle cellule, e accrescere la secrezione di insulina da parte del pancreas.
Mirtilli
Le foglie e i frutti del mirtillo (Vaccinium) contengono antiossidanti conosciuti come antocianine, molto utili per la salute della vista e per coloro che sono affetti da retinopatia diabetica e miopia. Inoltre, alcune sostanze presenti nei mirtilli sono efficaci per migliorare la circolazione sanguigna e l'elasticità dei capillari, tant'è che numerosi medicinali adoperati proprio per trattare problemi legati ai vasi sanguigni o alla fragilità capillare sono a base di mirtillina.
Prima di ricorrere a qualsiasi cura o integratore naturale è necessario accertarsi di non essere allergici alla pianta con cui si ottiene il rimedio, ed è altresì indispensabile sentire il parere del proprio medico.