L'alito cattivo non è solo il risultato di una scarsa igiene orale, in alcuni casi è dovuto anche a fattori legati alle proprie condizioni di salute. L'alito pesante può infatti essere segno di una tossicità sistemica che interessa l'intestino o il colon oppure la bocca.
L'alitosi è inoltre causata da problemi di indigestione cronica o di malassorbimento. Quando la digestione è debole o lenta, il cibo che si ingerisce può fermentare e putrefarsi nel tratto gastrointestinale, portando alla formazione di amatossine (o amatine), responsabili del cattivo odore. Alcune tecniche di respirazione e alcune pose dello yoga sono in grado di aiutare a risolvere questi problemi alla base dell'alito cattivo. Vediamo come.
Se si soffre di disturbi quali indigestione, acidità di stomaco, costipazione, gastrite, raffreddore, tosse, influenza e problemi respiratori, oltre ad apportare modifiche alla propria dieta e praticare una regolare attività fisica, si può ricorrere ad alcune tecniche respiratorie dello yoga.
Anche se sembra strano, lo yoga prevede alcune pose (o âsana) che interessano direttamente gli organi coinvolti nella digestione e nella respirazione. Quindi, attraverso il miglioramento della circolazione sanguigna e la stimolazione di parti del corpo quali stomaco, fegato, reni e polmoni, è possibile ottimizzare il loro funzionamento. In particolare, attraverso alcuni âsana si può favorire una maggiore pulizia interna e l'eliminazione delle tossine.
Lo yoga offre specifiche tecniche di respirazione, note come pranayama, utili per favorire l'equilibrio dell'intero sistema. Esistono davvero molte tecniche di pranayama, tuttavia tra le più accessibili troviamo quella dello shitali e del kapalabhati.
► Shitali Pranayama
Nello shitali pranayama (respiro rinfrescante), bisogna sedere in una posizione meditativa, poggiando le mani sulle ginocchia. Rilassare il corpo. Quindi estendere la lingua cacciandola fuori e arrotolandola ai lati per formare una specie di tubicino. A questo punto, inspirare lentamente e profondamente attraverso la lingua. Infine, ritirare la lingua dentro, espirare con il naso, e ingoiare la saliva che si è formata. Si percepirà sin da subito una sensazione di freschezza in tutta la cavità orale.
► Kapalabhati
Per quanto riguarda invece la tecnica kapalabhati, questa è più complicata ed esistono diverse scuole che propongono vari metodi per eseguirla, ma il filo conduttore è sempre l'enfasi posta sulla fase di espirazione.
Per eseguire il kapalabhati, innanzitutto bisogna mettersi comodi, in modo da permettere alla pancia di rilassarsi ed estendersi. A questo punto si comincia a contrarre ritmicamente il ventre (la sensazione deve essere simile a quando si colpisce lo stomaco con dei piccoli pugni a intervalli regolari), forzando l'aria fuori dal naso. Cercare di mantenere un ritmo costante, con gli occhi chiusi, e portare a compimento fino a 100 contrazioni (50 per i principianti). Solitamente vengono ripetute diverse decine di serie di espirazioni forzate. Per quanto riguarda la fase di inspirazione, questa avviene automaticamente, in modo involontario. Quindi, nel kapalabhati, non viene prevista una fase specifica per l'inspirazione, che solitamente è breve e automatica.
Con questa tecnica si avranno diversi vantaggi per il sistema respiratorio: allevia i sintomi del comune raffreddore, tosse, faringite, rinite, tubercolosi, bronchite, setto nasale deviato, enfisema. Per quanto riguarda invece il sistema digestivo, si possono avere miglioramenti nelle funzioni di assorbimento del cibo e del movimento peristaltico. Il kapalabhati è un ottimo rimedio per chi soffre di indigestione, gastrite, iperacidità e stipsi, tutti disturbi che possono causare l'alito cattivo.
Il kapalabhati permette un completo ricambio d'aria nei polmoni, purificando le vie nasali e ossigenando gli organi interni, inoltre tonifica la zona addominale.
► Simhasana - La posizione del leone
Oltre alla respirazione, anche alcune posizioni yoga come la Simhasana, ovvero l'âsana del leone, possono aiutare a combattere l'alito pesante. Vediamo come.
Sedersi comodamente nella posizione Vajrasana o posizione del diamante (inginocchiarsi a terra e sedersi sui piedi, che a loro volta sono appoggiati con il dorso sul pavimento, tenere la schiena dritta e verticale con il collo ben allineato a essa). Incrociare il dorso della caviglia destra sopra il tallone del piede sinistro. Se possibile, volgere il viso al sole. Allungare le braccia in avanti e poggiare i palmi delle mani sulle ginocchia, allargando le dita come fossero degli artigli. Piegarsi in avanti e inclinare il capo all'indietro. Inspirare profondamente attraverso il naso. Quindi espirare lentamente, allargando al massimo la bocca e producendo un chiaro e costante suono ("aaah") proveniente dalla gola. Emettere circa tre "ruggiti", quindi incrociare i piedi nel senso opposto e ripetere l'esercizio.
Come abbiamo visto, lo yoga è efficace contro l'alitosi perché può aiutarci a eliminare l'alito cattivo sia attraverso tecniche di respirazione pranayama, quali lo shitali e il kapalabhati, sia con âsana come la posizione del leone (Simhasana).