I turisti che scelgono Roma quale meta per un loro viaggio, il più delle volte si limitano a visitare quelle che sono le bellezze della città che la rendono famosa nel mondo. Imperdibile, infatti, vedere i Fori Romani che iniziano da Piazza Venezia dove trova sede l’Altare della Patria e che terminano con il monumento più conosciuto: il Colosseo. Solitamente Piazza San Pietro è una tappa fondamentale, così come Piazza Navona e Fontana di Trevi, magari passando per il Pantheon e attraversando la centralissima Via del Corso.
Ma è solo questa Roma? E per coloro che questi posti li hanno già visitati, quali possono essere le alternative per conoscere quei luoghi quasi ‘segreti’ che ci sono nella capitale? Ecco un piccolo vademecum.
Il quartiere forse più romano che è rimasto, non è il turistico rione di Trastevere sicuramente pittoresco ma poco verace, bensì quello della Garbatella. Situato tra la zona di San Paolo e l’Ostiense, la Garbatella (divenuta famosa per essere la location della fiction de I Cesaroni) è un quartiere delizioso, edificato agli inizi del secolo scorso per essere abitato dagli operai e le loro famiglie, che lavoravano nella costruzione dei muraglioni del Tevere. È una vera oasi, dove villini in stile liberty, inframmezzati da angoli di verde e giardini, sono la componente stilistica di un popolare quartiere che è rimasto fedele a se stesso, senza snaturare la sua radice storica. Infatti alla Garbatella ancora vivono gli eredi dei primi abitanti che custodiscono una romanità per nulla imbastardita da innesti di forestieri, restando una sorta di enclave all’interno della città. Passeggiare tra le vie che si intersecano tra piazzette e slarghi, non solo è rilassante ma consente di respirare l’aria di una Roma considerata oramai sparita.
Singolare il fatto che a Roma esista un duomo in stile gotico. È la Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio in Prati, su Lungotevere Prati, edificata a cavallo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. La particolarità di questo piccolo gioiello gotico perfettamente ammirabile dall’altro lato del Tevere, sul Lungotevere Marzio, non è tanto il fatto di essere una mirabile miniatura del più famoso duomo di Milano, ma in quanto ospita uno dei musei più singolari della capitale che raccoglie testimonianze della presenza delle anime dei defunti, e quindi un vero museo dell’aldilà. Libri, tessuti, immagini su cui sono incise le impronte di anime residenti in purgatorio sono state raccolte da quando il padre Victor Jouet, fondatore di questa chiesa, trovò, dopo un incendio divampato nella cappella dedicata alla Madonna del Rosario nel 1897, l’effige di un volto sofferente in una macchia prodotta dal fuoco. Jounet pensò che questo era il segno di un'anima del purgatorio che cercava di mettersi in contatto e decise, con l’approvazione dell’allora Pontefice Pio X, di raccogliere cimeli dell’aldilà e di esporli al pubblico, come testimonianza dell’esistenza di un’altra vita.
Se non si è facilmente impressionabili, in ultimo suggeriamo di visitare la Cripta dei Cappuccini a Via Veneto, quasi ai margini di Piazza Barberini. A fianco della Chiesa di Santa Maria della Concezione, c’è una cripta (visitabile) decorata con le ossa di oltre quattromila frati morti tra il Cinquecento e la fine dell’Ottocento, e recuperate dalle fosse comuni. La cripta si compone di diverse cappelle attraversate da un corridoio che ospita i corpi mummificati di frati vestiti con il loro saio, in un macabro percorso ricco di decori realizzati con ossa dei religiosi che formano rosoni, stelle, festoni e lampadari.