Lo stress intestinale può essere causato da diversi fattori tra cui il caldo eccessivo, i cambiamenti climatici, i farmaci, i viaggi in macchina o in altri mezzi di trasporto, e le intossicazioni alimentari.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono circa 600 milioni le persone che ogni anno nel mondo soffrono di malattie di origine alimentare causate da batteri, virus, parassiti, tossine, o agenti chimici. Di questi 600 milioni, 420 mila persone muoiono, e 125 mila sono bambini al di sotto dei 5 anni [1].
Tutte le attività che coinvolgono il cibo possono risultare potenzialmente dannose per salute intestinale perché quando i prodotti alimentari non vengono adeguatamente refrigerati, cotti, conservati o maneggiati si formano rapidamente batteri o sostanze pericolose.
Per esempio, la diarrea si verifica spesso quando si mangia carne cruda o poco cotta, uova, prodotti lattiero-caseari freschi e prodotti contaminati dal norovirus, dal Campylobacter, dai bacilli del genere Salmonella non tifoidea e dall'E. coli. Altre cause importanti dello sviluppo di malattie alimentari a livello globale sono: febbre tifoide (tifo addominale), epatite A, Taenia solium (verme solitario), aflatossina (prodotta solitamente dalle muffe sul grano che viene conservato in modo inappropriato) [1].
I batteri si moltiplicano rapidamente tra i 4 e i 65 °C. Per questo motivo, se si ha intenzione di mantenere il cibo caldo è bene tenerlo sopra i 65 °C, se invece si vuole conservare il cibo al fresco bisogna tenerlo a 4 °C o a temperature più basse. Le temperature più a rischio, che dunque permettono una più rapida moltiplicazione dei microrganismi, sono quelle che vanno dai 30 ai 40 °C. Le temperature più basse rallentano lo sviluppo dei batteri, mentre le temperature più elevate (superiori ai 65-70 °C) uccidono i microrganismi, svolgendo quindi un'azione battericida.
Consigli per evitare la proliferazione dei batteri negli alimenti
- Cuocere il cibo a circa 75 °C per almeno una ventina di minuti (temperatura al cuore dell'alimento).
- Per conservare al meglio i prodotti nel frigorifero, la sua temperatura deve essere pari a, o inferiore a, 4 °C; il congelatore invece deve essere regolato a una temperatura inferiore ai -18 °C. In realtà un congelamento ottimale avviene a temperature che vanno da -10 °C a -18 °C. Dai -18 °C inizia il surgelamento.
- È importante consumare i cibi appena dopo che siano stati cotti.
- Se non si riesce a consumare gli alimenti subito dopo la loro cottura, questi devono essere raffreddati in modo rapido, avvolti da una pellicola protettiva, e conservati in frigorifero (o in congelatore). Per raffreddare velocemente un alimento è possibile usare l’abbattitore di temperatura. Cercare comunque di consumare i cibi cotti e poi conservati nel giro di qualche giorno.
- Gli alimenti cotti e poi raffreddati oppure precotti possono essere riscaldati a una temperatura di 75 °C.
- La marinatura dei cibi va fatta fare nel frigorifero.
- Lasciar scongelare gli alimenti in frigorifero (4 °C), mai a temperatura ambiente.
- Le verdure surgelate possono essere cotte senza essere scongelate; lo stesso vale per i prodotti ittici da lessare.
- Mai ricongelare i cibi scongelati! I prodotti scongelati possono essere tuttavia conservati in frigorifero fino a 24 ore dallo scongelamento.
- Non riempire eccessivamente il frigorifero e/o il congelatore. Bisogna sempre lasciare abbastanza spazio necessario per far circolare l'aria fredda e per mantenere i cibi ben conservati.
- La pulizia delle mani e di ogni superficie e/o utensile che entra in contatto con il cibo è fondamentale.
- Ovviamente, anche il cibo deve essere ben pulito.
- Cercare di scegliere, per quanto possibile, alimenti biologici o che non siano stati esposti a sostanze chimiche.
Rimedi per alleviare lo stress intestinale e le intossicazioni alimentari
1. Appena si avverte un qualche disturbo digestivo (intossicazione alimentare, diarrea, nausea, improvvisi sintomi simil-influenzali, o altri) assumere subito 1 cucchiaio di aceto di sidro di mele, preferibilmente biologico. L'aceto madre di mele della Bragg è una delle scelte migliori, ma in commercio ci sono anche altri marchi altrettanto validi. L'aceto aiuta a fermare rapidamente lo sviluppo dei batteri nocivi. Se necessario ripetere l'assunzione dell'aceto ogni 15 minuti, per circa 3 volte, fino a quando i sintomi si calmano o scompaiono. L'aceto può essere preso così com'è o, se risulta troppo forte, diluito in mezzo bicchiere d'acqua.
2. Dopo il rimedio all'aceto di sidro di mele, è bene riportare un giusto equilibrio nella flora batterica intestinale prendendo dei probiotici, ovvero dei microrganismi benefici per l'intestino (e non solo). I probiotici si trovano sotto forma di integratori alimentari, ma possono essere assunti anche tramilte l'alimentazione, ovvero mangiando cibi ricchi di probiotici come lo yogurt con fermenti lattici vivi, il kimchi, il natto, il tempeh, i crauti, e altri alimenti fermentati.
[Per approfondire: Probiotici: Cosa Sono E Dove Si Trovano]
3. Se le mani sono entrate in contatto con superfici sporche, oggetti o altro, al fine di evitare di contaminare il cibo è importante lavarsi le mani con acqua calda e sapone per almeno 20-30 secondi.